Sono passati 33 anni dal boato di Capaci, dove furono massacrati i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e tre agenti di scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
Nonostante i processi e le condanne, non si conosce ancora tutta la verità sui mandanti e le motivazioni di una strage che ha avuto le caratteristiche di un’operazione complessa, in cui la mafia ha svolto probabilmente soltanto una funzione esecutiva.
Ogni anno le vittime vengono ricordate, e anche a Caltanissetta oggi 23 maggio nella piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il Sindaco Walter Tesauro, alla presenza della Prefetta Chiara Armenia, dell’Autorità Giudiziaria e dei Comandanti delle Forze di Polizia, ha deposto una corona di alloro al monumento dedicato ai due Magistrati uccisi dalla mafia.
I piani-base delle istituzioni mantengono la memoria e rinnovano l’omaggio, ogni anno. Ma i piani alti non hanno ancora fatto piena luce su quegli anni di tritolo che hanno insanguinato la Sicilia e ferito la coscienza dei siciliani fino all’annientamento della speranza.
La corona d’alloro più giusta, dopo 33 anni, per onorare chi ha speso la propria vita per la giustizia ed il bene comune, dovrebbe essere la conoscenza totale, approfondita, senza ambiguità, senza omissioni, finalmente, della verità. Soltanto la verità
