I Consiglieri comunali di opposizione (Vagginelli, Petitto, Gambino, Cancelleri, Turturici, Palermo, Bellavia
e Dierna) esprimono piena soddisfazione per l’esito del Consiglio comunale dell’11 marzo, nel corso del quale è stata approvata la mozione per la cittadinanza onoraria ai minori stranieri residenti a Caltanissetta e per lìistituzione di una Consulta delle persone nissene prive di cittadinanza, dedicandola alla memoria di Adnan Siddique, il giovane pakistano ucciso cinque anni fa per avere avuto il coraggio di denunciare lo sfruttamento del caporalato, consegnando a tutti i nisseni una lezione esemplare di cittadinanza attiva. .
“Con l’approvazione della nostra mozione, infatti – dichiarano in un comunicato – Caltanissetta si pone sulla
frontiera più avanzata delle politiche attive di inclusione.
Siamo convinti che si tratti di un risultato importante in quanto solo attraverso una vera integrazione sociale e culturale sarà possibile costruire una città più coesa, solidale ed accogliente.
Il Consiglio comunale di ieri, peraltro, ha certificato lo stato di confusione in cui versa la maggioranza: il gruppo di Forza Italia si è diviso tra voto contrario, astensione ed abbandono dell’aula, anche il gruppo di Fratelli d’Italia è uscito dall’aula prima della fine della seduta, il gruppo di Noi Moderati era presente al
momento del voto con un solo Consigliere, che ha optato per l’astensione, come anche il gruppo di Azzurri per Caltanissetta.
Insomma, la maggioranza appare priva di una regia e di una linea comune financo nell’espressione del voto. La forza dei numeri brandita ripetutamente dall’On. Mancuso allo scopo di silenziare l’Opposizione appare, quindi, sempre di più un’arma spuntata”.
Questo il testo integrale della Mozione approvata:
Mozione per il riconoscimento della cittadinanza onoraria, per l’istituzione della Consulta di
rappresentanza delle persone nissene prive della cittadinanza italiana e per l’adozione di un piano
triennale delle politiche attive di inclusione ed integrazione culturale
Mozione
L’esigenza di una riforma delle modalità di acquisizione e perdita della cittadinanza è assai risalente nel
tempo. I limiti delle regole attualmente in vigore, infatti, sono emersi con una certa rapidità, tanto che
già a partire dalla XIII legislatura (quindi dal 1996, a soli quattro anni dall’approvazione della legge n.
91/1992) si era posto il tema di un percorso di revisione della normativa in questione.
A più di trent’anni dall’approvazione dell’attuale disciplina in materia di cittadinanza, questa esigenza è
divenuta ancor più impellente. La costante crescita e la progressiva stabilizzazione della
presenza straniera nel nostro Paese rendono infatti necessaria una riflessione sulle forme giuridiche con le
quali si esplica l’appartenenza alla comunità statale. Il diritto e la politica, in altri termini, non possono
più ignorare l’esistenza di una società etnicamente e culturalmente disomogenea, nella quale l’inclusione
è un obiettivo da raggiungere e non un punto di partenza.
Occorre ricordare, tra l’altro, che il pur parziale e contraddittorio riconoscimento della portata
universalistica di una serie di diritti tradizionalmente connessi allo status civitatis, impone un
radicale ripensamento di quest’istituto, pena il rischio di una sua riduzione ad un mero dato formale,
privo di qualsiasi attinenza con la realtà.
Le possibilità di costruire una convivenza pacifica e feconda per chi arriva da un paese straniero e chi
accoglie richiedono quindi scelte politiche lungimiranti, capaci di favorire l’integrazione anche attraverso
un ripensamento del tradizionale concetto di cittadinanza.
Non è senza ragione che tutti i principali paesi europei hanno deciso di riformare la propria legislazione in materia, accordando maggior rilievo allo ius soli e rafforzando gli strumenti volti a valutare il
raggiungimento di un sufficiente grado di integrazione degli stranieri richiedenti cittadinanza.
Il dibattito politico e parlamentare su questo tema è tornato di grande attualità negli scorsi mesi, anche
alla luce di un quesito referendario pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.208 del 5 settembre 2024.
Nel corso degli ultimi anni, peraltro, alcune amministrazioni locali hanno promosso iniziative volte a
promuovere una diversa accezione della cittadinanza, pur nel rigido rispetto delle competenze
amministrative ad essere attribuite.
Un utile esempio può essere tratto dallo Statuto del Comune di Bologna, ove è stata riconosciuta la
Cittadinanza onoraria ai minori privi di cittadinanza italiana residenti in quella città, sia nel caso in cui
siano nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti, sia nel caso in cui siano nati all’estero
ma abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione nel nostro Paese.
In continuità con tale previsione la Giunta comunale di Bologna ha poi adottato la delibera n. 400307 del
28/06/2022, impegnandosi ad istituire un evento pubblico di promozione della Cittadinanza onoraria in
concomitanza con la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; a prevedere, per
tutti coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana, una cerimonia pubblica ed a realizzare un percorso
di consapevolezza sociale rivolto ai minori stranieri residenti nel Comune di Bologna e ai loro genitori,
con l’obiettivo di diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadinanza italiana ai 18
anni per coloro che ne abbiano diritti . In altri Comuni, invece, sono stati istituiti organismi di partecipazione e consultazione della popolazione di origine straniera.
È questo il caso del Comune di Napoli, che a ha adottato un’apposita delibera finalizzata all’istituzione di una Consulta rappresentativa delle comunità con retroterra migratorio (sul punto si vedano la delibera del Consiglio comunale di Napoli n. 24 del 16 aprile 2018 e la delibera della Giunta comunale di Napoli n. 493 del 30 ottobre 2019).
Non mancano, infine, esempio di amministrazioni locali che hanno promosso e realizzato servizi di
accoglienza ed inclusione, sul piano linguistico, abitativo, di formazione lavorativa, di educazione civica,
di interscambio culturale.
Ciò anche in considerazione di quanto disposto dall’art. 42 del Testo unico sull’immigrazione, che
attribuisce allo Stato, alle Regioni, alle Province ed ai Comuni, anche in collaborazione con le
associazioni di stranieri e le organizzazioni stabilmente operanti in loro favore, il compito di incentivare
e sostenere le iniziative indirizzate agli stranieri regolarmente soggiornanti, promuovendo la diffusione
di ogni informazione utile al loro positivo inserimento nella società italiana e valorizzando ogni loro
espressione culturale, ricreativa, sociale, economica e religiosa.
Caltanissetta è una città caratterizzata da una significativa presenza di persone con retroterra migratorio
e prive della cittadinanza italiana. Si tratta di donne e uomini che quotidianamente contribuiscono alla
crescita della nostra città e che in alcuni casi hanno offerto grandi esempi di sensibilità civica ed umana.
Basti pensare ad Adnan Siddique, giovane pakistano che ha vissuto a Caltanissetta e qui è stato
barbaramente assassinato nel 2020, pagando con la vita la sua determinazione nel denunciare lo
sfruttamento di suoi connazionali.
Il carattere sempre più multiculturale della nostra città pone davanti a noi nuove sfide e grandi opportunità
che le istituzioni locali hanno il compito di non ignorare. Caltanissetta può e deve porsi nella frontiera
più avanzata dell’inclusione e della convivenza civile, adottando ogni iniziativa utile ad evitare
ghettizzazioni, marginalizzazioni e discriminazioni.
Non va ignorato, infatti, che la percezione di insicurezza vissuta da tante concittadine e tanti concittadini
è causata anche dall’assenza di politiche attive di inclusione, capaci di abbattere il muro di
incomunicabilità ed isolamento ormai eretto all’interno della nostra città.
Tutto ciò premesso
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta
1) A predisporre ogni atto utile all’inserimento di un riferimento simbolico allo “Ius Soli” nello Statuto del Comune di Caltanissetta, allo scopo di promuovere l’eguaglianza e l’effettiva partecipazione senza distinzione di origine o provenienza;
2) A predisporre ogni atto utile per sancire l’appartenenza alla comunità locale delle persone con background migratorio che risiedono stabilmente a Caltanissetta, intervenendo sullo Statuto comunale e sul Regolamento per la concessione della Cittadinanza onoraria al fine di istituire la “Cittadinanza onoraria del Comune di Caltanissetta” da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri regolarmente soggiornanti o nati all’estero ma che abbiano completato almeno un ciclo scolastico o di formazione italiano;
3) A predisporre ogni atto utile per l’istituzione di una Consulta permanente per la rappresentanza delle persone con cittadinanza straniera, anche mediante una revisione dello Statuto Comunale e del Regolamento sulla partecipazione;
4) A predisporre di concerto con tutti i soggetti interessati un piano triennale delle politiche attive di inclusione ed integrazione culturale del Comune di Caltanissetta;
5) Ad istituire una cerimonia speciale nel giorno del 20 novembre di ogni anno, in concomitanza con la “GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA“, quale atto simbolico, nell’auspicio di un’effettiva riforma del diritto di cittadinanza a livello nazionale. In questa stessa giornata si propone di istituire una “Festa della cittadinanza”. La giornata avrà come obiettivo di promuovere nelle scuole la riflessione sul tema in modo trasversale dedicando ore di didattica all’approfondimento e alla sensibilizzazione su cosa significhi essere cittadino, quali sono i diritti e quali i doveri
6) A promuovere, per tutti coloro i quali acquisiscono la cittadinanza italiana, una cerimonia pubblica dove il Sindaco, un Assessore o un Consigliere delegato, nel sottolineare il valore culturale e sociale dell’essere diventati legalmente cittadini italiani, consegni in dono una copia della Costituzione, una dello Statuto del Comune di Caltanissetta, un Kit di Cittadinanza e un attestato personalizzato a ricordo della giornata. La cerimonia sarà aperta al pubblico e potranno partecipare, oltre ai parenti degli interessati, liberi cittadini in modo autonomo e gruppi organizzati (quali le scuole ecc.)
7) A contribuire alla realizzazione di un percorso di consapevolezza sociale rivolto a tutti i minori stranieri residenti nel Comune di Caltanissetta e ai loro genitori, con l’obiettivo di diffondere tutte le informazioni utili al conseguimento della cittadin anza italiana ai 18 anni per coloro che ne hanno diritto stando alle disposizioni della normativa del 1992, e al contempo informare i soggetti che non sono tutelati dalla normativa vigente su quelli che sono i loro diritti e doveri
8) Ad attivarsi, in rete con altri Comuni, per sollecitare il Parlamento ad approvare quanto prima una nuova legge sulla Cittadinanza italiana che riconosca pieni diritti ai figli dei migranti nati o cresciuti in Italia e agli stranieri che vivono stabilmente in Italia.