Incendi devastano la sughereta di Niscemi e la Riserva naturale di Capodarso. Cosa non funziona nella tutela del territorio?

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La sughereta di Niscemi, un bosco di centinaia di querce, area protetta di alta qualità ambientale, è andata in fumo per più di 5 km a causa di un incendio che è divampato per più di un giorno prima di essere circoscritto e domato.

Sulla natura non accidentale dell’incendio si è espresso nettamente il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, che ha dichiarato: “Un fronte del fuoco così vasto non può essere accidentale, è un progetto criminale. Non ci sono parole ma faremo di tutto per ripartire”.

L’incendio ha sfiorato anche l’istallazione militare americana del MUOS, sede del sistema delle telecomunicazioni militari nel Mediterraneo, rispetto alla quale la presenza della sughereta come area ambientale protetta è stata sempre un limite scomodo. E’ anche difficile immaginare che chi ha appiccato il fuoco sia sfuggito alla vigilanza militare che sicuramente presidia tutta la zona MUOS.

Gli attivisti No MUOS hanno dichiarato in una nota: “L’incendio è divampato intorno alle 15 di ieri. Ve ne siete accorti perché la colonna di fumo era così alta e larga da essere ben visibile da Licata a Ragusa. Non sono bastati i canadair, gli elicotteri e le squadre di terra: il bosco ha continuato ad ardere per tutta la notte e ancora oggi sono in corso le operazioni di spegnimento. L’incendio si è sviluppato il 24 luglio, non ad aprile o maggio per cui non si erano ancora prese le dovute misure precauzionali. Quali sono gli interventi di cura e difesa del territorio e dei boschi attuati dalla Forestale e dal Comune? Perché non hanno funzionato?

Dall’altro lato della provincia di Caltanissetta un altro incendio ha devastato a Capodarso, a pochi km dal capoluogo, la Riserva Naturale orientata Monte Capodarso e Valle dell’Imera, da anni presidio attivo di valorizzazione naturalistica del territorio.

Nonostante i ripetuti tavoli tecnici delle autorità preposte, di fronte a questi attacchi violenti ai beni comuni del territorio la risposta delle istituzioni è stata ancora una volta insufficiente.

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