Roberto Gambino: per cinque anni abbiamo buttato fuori dal Comune tutti i sistemi di piccole clientele

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Partendo dalle motivazioni della Corte di Cassazione sulla sentenza relativa al “sistema Montante” Roberto Gambino ha dichiarato in un suo post:

Cade un sistema ma lo spazio viene riempito da altri sistemi.

Sono orgoglioso che per cinque anni nessun sistema è entrato al comune di Caltanissetta, adesso si scoprono altre consorterie che partono dalle feste e festini dell’assessorato regionale al turismo e dall’ars, per garantire tutte le clientele basse che costituiscono il sub-strato di sistemi più alti.

La gestione del potere fine a se stesso e a garanzia dei sodali dei potenti o dei peones ( perché quella è la dimensione politica), alimenta un sistema di potere mediocre che rappresenta l’attuale modo di fare “politica”, che è caratterizzato dall’occupazione scientifica delle poltrone esistenti, dalla creazione di nuove poltrone, da equilibrismi elettorali garantiti dall’assunzione di personale all’interno di partecipate, dal trasferimento di infermieri in strutture ospedaliere inesistenti, da elezioni di secondo livello dove gli equilibrismi prevalgono sulla buona amministrazione.

Noi ci abbiamo provato e per cinque lunghi anni ci siamo riusciti, abbiamo buttato fuori a calci tutti i sistemi di piccole clientele. La rete con tutte le truppe cammellate di chi adesso governa la città, ce ne ha dato atto con una campagna mediatica violentissima. La dimostrazione di questo “teorema”, è il quasi totale silenzio attuale della rete perché chi guidava le truppe cammellate è sempre con il piattino in mano in attesa del famoso “contributo” o “rimborso” per organizzare qualche festino a supporto del mediocre locale in crescita di consensi.

Occorre ripartire da ciò che abbiamo faticosamente costruito, buttando fuori dal palazzo, ripeto a calci, sistemi incancreniti. Bisogna iniziare dalle campagne elettorali pulite, dalla ricerca del consenso sui temi a garanzia dei cittadini e del territorio e sui temi trovare la condivisione delle forze politiche che concordano prima le azioni da portare avanti e dopo i candidati, che devono essere i garanti dell’azione politica che parte dai territori.

Così si costruiscono le nuove alleanze politiche, non si costruiscono contro l’avversario, si costruiscono per il popolo e a garanzia dei cittadini. Si costruiscono a garanzia del bene comune e non a garanzia dei pochi supporter del “peone” di turno.

Dobbiamo partire e dobbiamo partire adesso, il sistema attualmente garantito da chi è già inquisito (Amata e Galvagno) si sta già indebolendo, è arrivato il momento di agire ed è arrivato il momento di farlo tutti insieme a garanzia ed in nome dei cittadini.

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