Mussomeli: Fiera del Castello 113° edizione e corteo storico

Roberto Mistretta
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 La Fiera del Castello di Mussomeli non è soltanto una fiera storica nata nel 1912 e giunta alla sua 113° edizione, ma negli ultimi anni, da semplice fiera zootecnica si è trasformata in una manifestazione fieristica settoriale che diventa anche e soprattutto occasione di promozione e crescita delle imprese, grazie a una visione d’insieme che abbraccia orizzonti molto più vasti, capace di coniugare le risorse locali con strategie imprenditoriali. Visione di cui si è fatta promotrice l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Catania che dopo avere ereditato una fiera in sofferenza, rimboccandosi le maniche e in piena collaborazione con l’associazione “Antica Fiera del Castello” presieduta da Roberto Indovina e da Sloow Food Sicilia presieduta da Fabio Di Francesco l’ha fatta crescere anno dopo anno sino ai fasti odierni.

La fiera del Castello, infatti, in origine durava soltanto due giorni, l’1 e il 2 settembre, ma quella di quest’anno promette di essere una fiera record dalla durata addirittura di ben cinque giorni, con un programma dettagliato e articolato che prenderà il via venerdì 29 agosto col tradizionale taglio del nastro, che darà ufficialmente il via all’apertura della 113° Fiera del Castello, alla cui buona riuscita sovrintendono, spendendosi senza risparmio di energie, il vicesindaco Seby Lo Conte, con delega al Turismo, e Michele Spoto, assessore con delega all’Agricoltura e alle Attività produttive.

Nell’obiettivo degli organizzatori si vuole coniugare lo sviluppo economico del territorio integrando i luoghi di produzione economica e culturale, così da valorizzare le risorse promuovendo anche la conoscenza e la fruizione turistica, a cominciare appunto dal castello, ma non solo. La Fiera diventa quindi l’occasione per presentare nuovi formaggi, riportare in auge l’antica aratura col mulo, gustare birra artigianale, trovare utensili del mondo agreste, assaggiare cibi diversi cucinati dalle comunità straniere che vivono e sono bene integrate a Mussomeli grazie al progetto Case1€uro.

E poi ancora: il corteo storico, il castello animato, le cene didattiche, il Villaggio Sloow Food, l’area ludica per bambini a contatto con gli animali e molto altro ancora fino alla tradizionale conclusione che coincide con la partecipata processione in onore della Madonna della catena.

Il primo settembre le sale del castello torneranno ad animarsi di personaggi in costume che interpretano le castellane, principi, dame, armigeri, giocolieri, musici, sbandieratori giullari, popolani Il corto storico prenderà il via in Piazza della Repubblica alle 16.30, da lì sfilerà lungo le vie centro storico facendo tappa nelle varie piazze cittadine e non mancheranno le esibizioni di giocolieri e sbandieratori. Ad arricchire il corteo anche il gruppo storico del Tataratà di Casteltermini.

Per la medievale cittadina di Mussomeli il Corteo Storico del Castello, rappresenta davvero un momento magico dove lasciarsi alle spalle i problemi di ogni giorno e tuffarsi per un intero pomeriggio nell’atmosfera irreale dei tempi che furono, quando ancora per strade polverose nessuno immaginava di vedere sfrecciare auto veloci e i colori della natura erano trapuntati unicamente da quelli degli splendidi abiti dei nobili del luogo che cavalcavano queste terre fertili. Il corteo storico, infatti, è diventato da tempo uno degli appuntamenti turistici clou dell’intera programmazione estiva, capace di richiamare frotte di turisti e di convogliarli verso il gioiello architettonico e l’antica fiera del castello.  

Tale fiera fu istituita da don Desiderio Sorce, uomo che per il suo carattere caparbio e testardo veniva chiamato Testa di Ferro e il cui assassinio per mano mafiosa è degno di un romanzo. Egli, castaldo del principe, nel 1912, l’anno prima di venire assassinato, istituì  la festa in onore della Madonna della Catena di cui si conservava nella cappella del castello una statua in alabastro.  “Testa di ferro”,  per far conoscere l’esistenza della fiera ai siciliani,  si  servì dei mezzi pubblicitari dell’epoca, utilizzando banditori che, girando per le vie dei paesi, informavano  gli abitanti facendo  rullare i tamburi.  Molti manifesti venivano affissi nei comuni della provincia. Uomo lungimirante e capace, istituì dei premi per i migliori esemplari e così invogliare gli incolti contadini ad allevare con maggior cura i loro capi e incrementare la partecipazione di molti allevatori alla fiera, desiderosi di accaparrarsi il premio in danaro. Barbanera, nel suo almanacco, introdusse la data della fiera del bestiame assieme a quella della Madonna dei Miracoli.

La fiera di bestiame, come dicevamo, riporta indietro nel tempo, agli inizi del secolo, quando essa costituiva una occasione da non perdere per i contadini e gli abitanti del circondario, sia per concludere affari, conoscere gente e, a volte, anche per trovare moglie, adocchiando rubiconde contadinotte per presentare poi ai genitori, la propria dichiarazione di fidanzamento.  

Oggi diventa l’occasione per conoscere una cittadina che nella riscoperta e valorizzazioni delle proprie radici e cultura agreste scommette sul proprio futuro e sui propri giovani.

Roberto Mistretta

le foto in bianco e nero sono del M° Melo Minnella

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