Da una tragedia nasce un canto di speranza:“Dimmi perché piangi”

Francesco Daniele Miceli
3 Min Leggere


Favara, 21 marzo 2023. La primavera si era appena affacciata al mondo. Ma una terribile notizia
corse veloce, più rapida del vento: Davide, un ragazzo che giocava a basket con i suoi amici a
scuola, fu colpito da un malore improvviso. In pochi istanti, la sua giovane esistenza si spense,
lasciando dietro di sé un silenzio assordante. La notizia corse veloce, superò i confini di Favara,
balzò alle cronache nazionali.
Eppure, dal dolore, a volte sboccia un fiore inatteso. Oggi quella storia ritorna, ma sotto forma di
speranza. Giorgia, la sorellina di Davide, ha trasformato le lacrime in musica. Ha scritto una
canzone,
come solo i bambini sanno fare: con la purezza e la verità che non conoscono artifici.
Corrado Sillitti, musicista dal cuore grande, ha ascoltato quelle note e ha sentito subito che lì dentro
c’era qualcosa di grande. Così, con la sua arte, ha dato voce a quel seme di dolore, trasformandolo
in canto.

Nasce così “Dimmi perché piangi”, che esce oggi. Un brano che non è solo musica, ma un eco
d’amore, un dolcissimo richiamo di Giorgia al fratellino che non c’è più. Una canzone che diventa
inno alla vita, perché è nella memoria e nella speranza che si custodisce ciò che non muore.
Abbiamo chiesto a Corrado Sillitti di raccontarci la sua emozione:
“Non è comune a dieci anni scrivere un brano del genere. Quando arrivano ispirazioni così forti, c’è
sempre un motivo profondo. E qui quel motivo era palpabile, intenso. È stato un onore dare il mio
contributo, perché questa storia merita di essere raccontata e diffusa
. Quella che era un’idea
semplice si è trasformata in un progetto che parla a tutti. E che deve arrivare a tutti. Dalla tragedia è
nata un’associazione che, attraverso eventi e iniziative, ha già donato defibrillatori a scuole e centri
sportivi. Perché, forse, con un defibrillatore vicino, la storia avrebbe avuto un finale diverso.”
E la musica, ancora una volta, si fa strumento di solidarietà.
E così, oggi, un piccolo canto diventa eco universale: una storia di dolore trasformata in luce, una
melodia che sussurra che la vita, sempre, merita di essere cantata.

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