Il libro “Il bar delle dieci di sera” di Salvatore Riggi è stato presentato ieri in una sala gremitissima dell’ex macello, il centro polivalente Michele Abbate.
La serata è stata allietata dall’intermezzo musicale curato da Martina Gioè e Cinzia Cancemi, con letture affidate al maestro Giorgio Villa, la cui voce calda e avvolgente ha dato vita alle pagine del libro. Seduto su una poltrona accanto a una lampada, sembrava leggere a casa propria, immerso nell’intimità delle parole di Riggi.
Ha dialogato con l’autore il giornalista Donatello Polizzi, che con simpatica ironia e un briciolo di commozione ha guidato un viaggio tra vita e morte, solitudine e compagnia — emozioni che si respirano, appunto, in un bar.
Un bar che non c’è. Un bar che tutti almeno una volta abbiamo frequentato.
Sono intervenuti anche l’assessore Vincenzo Lo Muto, che ha preso la parola, sottolineando l’importanza del momento e l’importanza della scuola, suo principale assessorato, bisognosa di teatro e cultura, e l’assessore Pierpaolo Olivo, presente tra il pubblico.
Le canzoni, sapientemente scelte dall’autore ed eseguite dal vivo, hanno preceduto ogni racconto, introducendo di volta in volta brevi resoconti dei personaggi: un professore dannato, un’attrice bella — anzi, bellissima —, un cane fortunato e un poeta colmo di emozioni. E poi c’è il barista. Che è stato lasciato in sospeso…
Dei bicchieri accoglievano i presenti appena entrati, che anziché drink erano ricolmi di segnalibri e circondati dalle copie: un’atmosfera calda e familiare che invitava a ‘bere’ da quel libro, entrando insieme all’autore nel bar.
Ai piedi del palco un quadro che richiamava la copertina del libro, opera di Martina Gioè.
Un evento di musica e parole davvero suggestivo, che in un’ora e mezza ha saputo convincere e coinvolgere il pubblico, regalando una serata intensa, autentica e ricca di sentimento.