I bambini di Gaza

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Nei giorni della tregua delle armi, mentre in Palestina si semina faticosamente la speranza, una poesia di Anna Mosca Pilato sui bambini di Gaza, vittime innocenti straziate dalla guerra

I BAMBINI DI GAZA

Dove sono i bambini di Gaza,

quelli che correvano felici

per le strade e riempivano

di voci, di canti e di risate

i vicoli rumorosi ed assolati?

Amir, Aisha, Kaleb

ma dove state?

Farah, Omar, Halima…

voi che popolate le contrade piene di luce

di movimento e vita, litigi,

brusio e giochi forsennati?

Tutta l’allegria dov’è finita?

Ora soltanto lacrime negli spazi polverosi,

tra case dirute e folle affamate.

Solo si sente il pianto delle madri

che stringono al petto braccia vuote,

il singhiozzare sempre più lieve

dei piccolini abbandonati.

I bambini di Gaza, i sopravvissuti,

ora non giocano più,

cercano solo iI modo,

uno qualunque,

per placare i morsi della fame.

I bambini di Gaza adesso

non riescono più a dormire

perché hanno troppa paura,

i soli che dormono oramai

sono quelli che hanno varcato il ponte,

bambini per l’eternità.

Molti desiderano morire

per riabbracciare le mamme e i papà

che non trovano più e sempre,

giorno e notte, chiamano invano.

Ma sì bambini di Gaza,

piccoli passeri affamati,

smettete di giocare,

non disturbate più

i nostri sonni sereni,

le nostre pavide esistenze,

le nostre sopite coscienze.

Non fate rumore per carità!

Non so se qualcuno dei vostri

assassini un giorno si pentirà.

Di certo chi ha un briciolo di cuore

non potrà dimenticare e a lungo,

molto a lungo, vi piangerà.

Anna Mosca Pilato.

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