Palestra Bilotta: una visita che vale per tre

Francesco Daniele Miceli
3 Min Leggere


Entrare alla Palestra Bilotta durante Le Vie dei Tesori è come attraversare tre tempi diversi, tre
mondi, tre colori racchiusi in un solo luogo. Tre visite in una: la storia dell’edificio, la mostra
temporanea dedicata alla Caltanissetta tra Otto e Novecento, e la collezione permanente dell’Arma
dei Carabinieri.

Appena si entra, ad accoglierci c’è Rosario, giovane guida del liceo Classico. Con entusiasmo ci
accompagna lungo il percorso, davanti alle fotografie d’epoca della mostra “Caltanissetta: viaggio
nella memoria fra ’800 e ’900”
. Si ferma, osserva, indica dettagli. “Questa era Caltanissetta com’era
— affollata, piena di vita. Questa — ci dice — è la Caltanissetta che speriamo possa tornare”.
Il suo modo di raccontare è spontaneo, appassionato, e riesce a restituire quella nostalgia buona che
accompagna ogni viaggio nella memoria, e ciò che ci sorprende è che lui quella memoria non l’ha
vissuta. Ma la conosce e riconosce.

La Palestra Bilotta è uno dei luoghi più emblematici della città: costruita nel 1932 come palestra
ginnica dell’Opera Nazionale Balilla, era il tempio della disciplina e dell’educazione fisica. Venne
poi intitolata a Giulio Cesare Bilotta, ufficiale nisseno caduto in Etiopia nel 1936. Negli anni,
intere generazioni vi si sono allenate.

Dopo un lungo periodo di abbandono, l’edificio è stato restaurato e oggi appartiene alla Regione Siciliana, gestito dalla Soprintendenza di Caltanissetta e dato in comodato d’uso all’Associazione Nazionale Carabinieri.
Oggi, quindi, la visita si articola su tre livelli di scoperta.
Il primo è l’edificio stesso: architettura sobria, linee razionali: perfetto esempio del gusto del
Ventennio.
Il secondo è la mostra fotografica, con la collezione di Filippo Ciulla, un viaggio nel cuore della Caltanissetta di ieri: le vie gremite, i carretti, i volti, le processioni…ma anche Pupi di zuccaru e Amaro Averna. In un video in bianco e nero scorrono le immagini delle Vare portate a spalla: le luci fioche della strade ed un fiume di devozione popolare della Caltanissetta che fu.
Infine, il terzo livello: la mostra permanente dell’Arma dei Carabinieri. Una piccola ma preziosa
collezione di uniformi, manette, fotografie, medaglie, distintivi e cimeli che raccontano la storia
e il coraggio di chi ha servito lo Stato.
La Palestra Bilotta, oggi, è un luogo che vive tra passato e futuro. Entrandovi si respira la memoria
ma anche la speranza. Non sappiamo quale sarà il suo destino, ma una cosa è certa: questo spazio
merita di continuare a vivere. Sarebbe un luogo perfetto per mostre, concerti, spettacoli teatrali,
per far risuonare ancora una volta, dentro quelle mura, le voci e la vita di una città che non ha mai
smesso di raccontarsi.

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