Il progetto finanziato dalla Regione Sicilia è stato realizzato con la collaborazione di UniCT, USR Ufficio V e l’azienda Gaia International
dall’Ufficio Stampa del Comune di Caltanissetta riceviamo e pubblichiamo:
È stato presentato, questa mattina all’Auditorium “G.Bufalino” dell’ IIS A.Volta di Caltanissetta, “Gaia AI Tutor didattico“, un progetto di Intelligenza Artificiale che supporterà gli studenti nel percorso formativo e di crescita culturale.
Il progetto, finanziato dalla Regione Sicilia e sviluppato dai docenti Giulia Gangi, Achille Patrizio Mammana e Giuseppe Sollami del Liceo Scientifico insieme ai docenti del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania, ha coinvolto le classi del biennio dei corsi A ed F del Liceo Scientifico nella costruzione e nell’utilizzo di Gaia AI tutor didattico e la sua diffusione della pratica didattica alle altre classi.
Il progetto è stato presentato agli studenti alla presenza del dirigente scolastico Vito Parisi e dei docenti dell’IIS Volta Giulia Gangi e Achille Mammana, del docente di Informatica dell’Università di Catania professore Sebastiano Battiato, del Responsabile sviluppo delI’azienda Gaia International Matteo Locatelli, della docente di Matematica di UniCT Professoressa Giuseppa Rita Cirmi, della Rappresentante dell’Ambito Territoriale di Caltanissetta ed Enna – Ufficio V dell’USR Sicilia Patrizia Saporito e dell’Assessore Comune Pubblica Istruzione del Comune di Caltanissetta Vincenzo Lo Muto.
“Gaia” mira a diventare un “oracolo onnisciente” che, attraverso la conoscenza acquisita, potrà supportare gli utenti che la interrogheranno. Un valido sostegno che si integrerà con la didattica curata dall’insegnante.
È indispensabile, infatti, che gli studenti imparino a fare un uso critico dell’intelligenza artificiale amalgamando presupposti e nozioni anche con il valido aiuto del software.
Sono tre le fasi operative di un efficiente utilizzo.
La prima punta sull’intelligenza umana, quella dell’alunno che, con gli strumenti tradizionali, “carta e penna”, traccerà uno schema di lavoro e le conoscenze da acquisire per competenze che desidera sviluppare.
La seconda include l’intelligenza artificiale “GAIA” alla quale trasmettere degli input corretti capaci di generare una risposta che guidi l’alunno nel ragionamento
Nella terza e ultima fase l’utente traccia un’analisi critica delle nozioni e del percorso formativo che include il ragionamento umano e quello elaborato dall’AI. “Gaia”, infatti, non offre una risposta risolutiva ma mostra all’alunno il percorso di studio e di approfondimento che deve seguire.
“L’AI è ormai una tematica fortemente attuale. è uno strumento innovativo che non deve essere demonizzato ma, al contempo, è necessario imparare a saperlo utilizzare validando le informazioni acquisite” ha commentato l’assessore all’istruzione Vincenzo Lo Muto utilizzando, con gli studenti presenti, un parallelismo con il personaggio fantastico “Frankenstein” e di come l’ambizioso inventore, pur comprendendo l’enorme potenziale della sua “creatura”, non sia stato incapace di saperlo gestire finendo per vederla come un essere mostruoso da distruggere. “Non dobbiamo demonizzare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale ma, al contempo, non dobbiamo esserne dominati. Invito sempre i miei studenti e, in generale, tutti i giovani a filtrare le informazioni acquisendole come input e adottando un spirito critico per verificare le informazioni ricevute cercando, come conferma, fonti autorevoli”.
“La macchina deve restare sempre un supporto e un ausilio per l’essere umano e mai il contrario – ha dichiarato a conclusione della presentazione il Dirigente dell’IIS “A.Volta” Vito Parisi -. Un ausilio allo studio e alla formazione che permette di approfondire l’insostituibile ruolo assunto dal docente con la classe. La ricaduta dell’utilizzo dell’AI, se considerata come strumento di studio, permette di accrescere le competenze digitali dell’utilizzatore e diventa uno stimolo al ragionamento critico per l’allievo. Uno strumento – ha concluso – non è mai a priori <<buono o cattivo>> poiché, a fare la differenza, è sempre l’utilizzo che ne viene fatto”.


