Caltanissetta, false generalità e documenti falsi: la Polizia di Stato arresta un trentasettenne di nazionalità pakistana

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L’uomo aveva ottenuto la protezione internazionale riferendo di essere esposto a gravi pericoli nel proprio paese d’origine. Dopo l’arresto è stata avviata la procedura per la revoca della protezione.

La Polizia di Stato di Caltanissetta ha tratto in arresto un trentasettenne di nazionalità pakistana nella flagranza di reato di possesso di documenti di identificazione falsi. L’uomo si è presentato allo sportello dell’Ufficio Immigrazione della Questura per rinnovare il permesso di soggiorno, ottenuto dopo il riconoscimento di una protezione internazionale.

I poliziotti dell’Ufficio Immigrazione, dopo aver eseguito le necessarie verifiche, hanno accertato che lo straniero era in possesso di due passaporti, uno dei quali falso.  L’uomo aveva ottenuto la protezione in quanto aveva riferito di essere esposto a gravi pericoli nel proprio paese d’origine. Per tale motivo, la forma di protezione riconosciutagli non gli consentiva di ritornare in Pakistan. Lo straniero, per eludere tale impedimento e tornare in Pakistan senza essere scoperto, aveva fornito in Italia generalità false ed esibito un falso passaporto per attestare la sua identità. Per viaggiare verso il Pakistan, esibiva ai controlli di frontiera un altro passaporto, che riportava invece la sua vera identità.

In questo modo era impossibile accertare che entrava e usciva dall’Italia, in quanto il permesso di soggiorno e tutti i documenti italiani erano stati rilasciati con l’identità riportata nel passaporto falso.

Scoperto questo espediente, gli agenti dell’Ufficio Immigrazione hanno tratto in arresto l’uomo ed hanno sequestrato entrambi i passaporti, avviando la procedura per la revoca della protezione internazionale. Il Tribunale di Caltanissetta, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato l’arresto ed ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora. La responsabilità dell’arrestato, in virtù del principio di non colpevolezza, sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.

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