Il question time del 3 novembre ha visto scoccare le scintille della polemica tra il Consigliere Armando Turturici (Futura) che interrogava la Giunta sullo stato dell’arte dell’acquisizione del palazzo della banca d’Italia per destinarlo all’Università e l’assessore Guido del Popolo.
Turturici aveva evidenziato come da un anno se ne parli, senza passare dalle parole ai fatti, senza atti amministrativi che documentino l’iter del progetto, mentre il Consorzio Universitario, di cui è stato recentemente nominato il nuovo Presidente (dopo un anno e mezzo di vacatio) sia ancora silente e di fatto assente da ogni iniziativa.
L’assessore Del Popolo ha ripetuto quanto già annunciato in diversi comunicati, e cioè che è prevista una spesa di 5 milioni e 500.000 euro circa per l’acquisizione e la ristrutturazione del palazzo, che il FUA ha dato il suo parere favorevole, che gli uffici hanno il mandato di procedere ai passi successivi.
Quando Armando Turturici, in sede di replica, si è dichiarato insoddisfatto per la genericità delle informazioni dell’assessore Del Popolo, quest’ultimo ha perso le staffe, interrompendo e cercando di tacitare il Consigliere, che seraficamente gli ha ricordato le regole dello stile e della buona educazione, e sottolineando come, al di là della vis polemica, l’amministrazione continui a non dare risposte sulla politica universitaria a Caltanissetta.
L’università era stata indicata come priorità del programma della Giunta Tesauro, che ha mantenuto peraltro la delega nelle sue mani con questa motivazione, ma mentre altre realtà, come Gela, si muovono per costruire un progetto università credibile, e altri consorzi, come Trapani e Agrigento, incrementano ogni anno i corsi di laurea con l’Università di Palermo, a Caltanissetta non sono ancora partiti i corsi stabiliti due anni fa, il comodato d’uso all’UniPa degli edifici di via Re d’Italia e via Real Maestranza non è partito, la mensa universitaria in centro storico non si vede all’orizzonte, le scuole di specializzazione della facoltà di Medicina non ci sono, tanto meno il Policlinico (e il Rettore Midiri ha incontrato il Direttore generale dell’ASP senza coinvolgere gli altri partner istituzionali).
In una parola Caltanissetta è sempre il fanalino di coda, parente povera dell’Università di Palermo che evidentemente la ritiene residuale nella propria programmazione, e, quello che è più grave, nessuna voce della politica di governo si leva a difendere il progetto-Università, che potrebbe ancora essere strategico per lo sviluppo del territorio.

