Una immagine può rappresentare una storia, molto più lunga dell’attimo fissato dalla fotografia, e l’immagine del 16 dicembre, con il passaggio della torcia olimpica da Giovanni Scarantino al figlio Mirco, due olimpionici del sollevamento pesi, in piazza Europa, nel punto di passaggio dal centro storico alla città nuova, può rappresentare una scintilla di futuro.
Si può leggere la storia della città in questa immagine. Due figli del popolo nisseno, che si sono affermati con le loro forze e il loro talento nel panorama sportivo internazionale, in uno sport difficile e senza grandi sponsorizzazioni, dove emerge la forza della volontà e la capacità di investire le proprie energie in una disciplina ferrea, ma che ha bisogno anche di una passione indomabile, di un cuore grande per superare tutte le difficoltà, di slancio.
Una fiaccola che passa di padre in figlio, davanti alle autorità dello Stato schierate, come se la storia di una città che ha saputo splendere del suo lavoro nel passato volesse splendere ancora, nel futuro, anche sotto la pioggia che è caduta per tutta la giornata sui tedofori.
È il sogno dei nostri ragazzi che vogliono rimanere qui, nella loro terra, a spendere i propri talenti per costruire qualcosa che vale e che rimanga, ed è il sogno dei loro genitori e dei nonni, che non si vogliono rassegnare a vivere soltanto di nostalgia dopo averli cresciuti e fatti studiare perché potessero vivere meglio di loro.
Dovremmo avere questa foto davanti agli occhi tutti i giorni, tenerla nella mente e nel cuore, per ricordare di fare ciascuno la nostra parte per passare dalla simbologia alla realtà, per consegnare la fiaccola accesa, anche sotto la pioggia, a chi viene dopo di noi.
Perché la responsabilità verso il futuro si vive nel presente, in quello che facciamo concretamente per trasformare le idee in azioni reali, i sogni in fatti vissuti, insieme agli altri, superando la rassegnazione, l’autoreferenzialità, la delusione o la disperazione.
C’è un’altra immagine della marcia olimpica nissena che sembra completare la prima: è il giovane che porta la fiaccola sotto la pioggia, Marco Bufalino, neolaureato con grandi talenti e progetti, che sorride mentre attraversa il centro storico nella prima parte del cammino di oggi. Prepara la strada al momento clou, con un sorriso che sembra sfidare allegramente le intemperie, con il coraggio dei giovani che sanno credere fino in fondo alla possibilità di cambiare le cose, conoscendo le difficoltà, ma valutando anche il valore delle proprie idee, disposti a mettere alla prova le proprie capacità. Per costruire, con fatica e competenza, un futuro positivo che comincia adesso


