“Natale in casa Cupiello” il 28 dicembre al Rosso di San Secondo

redazione
redazione 97 Views
3 Min Leggere

E’ una prima regionale il secondo spettacolo de “La Bella Stagione” del teatro Rosso di San Secondo, diretta da Alessandra Falci, un evento unico, che porta in scena un classico del teatro contemporaneo, “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo, rappresentato con il linguaggio suggestivo dell’attore cum figuris.

Si tratta di un’operazione culturale che trasfigura il testo eduardiano, rispettato integralmente nella recitazione, facendo interagire con l’attore in scena i sette personaggi del dramma in forma di pupazzi di legno a cui il protagonista, lo straordinario Luca Saccoia, dona la voce e l’anima.

Lo spettacolo, sostenuto dalla Fondazione De Filippo (che non facilmente autorizza rappresentazioni delle opere di Eduardo), ha fatto incetta di premi: lo scorso ottobre il protagonista Luca Saccoia ha conquistato il Premio Fratelli De Filippo alla sua VIII edizione, e lo spettacolo al suo debutto, nel 2023, si è aggiudicato il premio dell’Associazione nazionale Critici Teatrali come miglior spettacolo della stagione. In particolare, la critica ha sottolineato l’originalità dell’allestimento, capace di “far risuonare Eduardo in modo nuovo, necessario” ed contemporaneamente la sua accessibilità per il pubblico giovane, grazie a un linguaggio visivo potente e immediato, evocativo e incantato.

Al teatro San Ferdinando di Napoli, la casa di Eduardo, le tre repliche previste per quest’anno sono già sold out.

«Portare a Caltanissetta un titolo così importante, in una forma scenica così rara e preziosa, è motivo di profondo orgoglio. Accogliere l’unica replica siciliana di una tournée nazionale tanto prestigiosa significa offrire alla città un’occasione culturale irripetibile, all’altezza delle grandi capitali teatrali. Questo spettacolo è una carezza, un regalo e un atto d’amore verso il pubblico.» dichiara la Direttrice artistica Alessandra Falci.

Il presepe è l’orizzonte in cui si muove tutta l’opera, sia in senso reale che metaforico. – si legge nelle note di regia – È l’elemento necessario a Luca Cupiello per sperare in un’umanità rinnovata e senza conflitti, ma anche la rappresentazione della nascita e della morte. È il tempo del passaggio dal vecchio al nuovo, la miscela tra passato e presente, un’iconografia consolidata e, al tempo stesso, da destrutturare di continuo. Il presepe si rinnova ogni anno, è ciclico come le stagioni”.

Condividi Questo Articolo