Scompare a 91 anni Brigitte Bardot, icona della trasgressione libertaria

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Negli anni ’50 del ‘900 è stata la risposta europea a Marylin Monroe: Brigitte Bardot, icona della trasgressione libertaria, mentre emergeva una nuova generazione contestatrice del perbenismo borghese, anche nelle forme dello spettacolo e della musica.

A differenza di Marylin, Brigitte non si è fatta divorare dallo star system e a meno di 40 anni è uscita di scena e ha scelto di dedicarsi ai diritti degli animali, contribuendo, con la sua immagine internazionale, a sensibilizzare donne e uomini a fare a meno delle pellicce, prodotte spesso infliggendo agli animali crudeli sofferenze.

Popolare fino ad essere identificata in Francia con la “Marianne” il simbolo della patria, per la cui scultura De Gaulle la volle come modella, anche se non ha girato film che stanno tra i capolavori della letteratura cinematografica ha segnato il costume di un’epoca, affermandosi come donna capace di tenere la vita nelle sue mani, così come gli amori e i matrimoni, lei in primo piano, senza farsene condizionare, diventando un modello, anche non dichiarato, per una generazione di ragazze che con le sue ballerine, i tessuti a quadretti e i capelli lunghi e spettinati cominciavano ad interiorizzare anche lo spirito libero di una emancipazione che usciva dai canoni dettati dal sistema per camminare sulla propria strada con libertà.

Non aveva paura degli scandali, quando non era un modo facile per fare soldi, spirito ribelle autentico e controcorrente, mai prigioniera della sua bellezza, fino a farsi fotografare a tutte le età, mentre gli anni stendevano una ragnatela di rughe sul suo viso sempre maestoso e libero da botulino e silicone.

Ha voluto essere se stessa, piacesse o no agli altri, fino all’ultimo giorno della sua vita. La bellezza più autentica che una donna possa rappresentare forse sta proprio in questa fedeltà, senza padroni.

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