Il Vescovo Mario celebra al Malaspina la Messa di Natale per i detenuti: “In tutti c’è un seme di bontà”
La prima Porta Santa del Giubileo della Speranza l’ha aperta il Vescovo Mario al carcere Malaspina di Caltanissetta, sabato 21 dicembre, andando a visitare i detenuti e a celebrare per loro la Messa in prossimità del Natale.
È la quarantaduesima visita in 21 anni di episcopato, tutti gli anni a Pasqua e a Natale mons. Mario Russotto si reca a portare la sua parola di consolazione e di speranza ai detenuti, e lo ha fatto anche quest’anno, prima dell’apertura ufficiale del Giubileo che Papa Francesco aprirà a Roma il 24 dicembre e il Vescovo in diocesi domenica 29 dicembre.
“Pellegrini di speranza” è il titolo di questo Giubileo, e la prospettiva di una vita diversa è l’orizzonte proposto agli ospiti del Malaspina, segnati dalla solitudine e dalla sofferenza, che il vescovo Mario ha incoraggiato dicendo nell’omelia: “Anche in carcere vi è la possibilità di una nuova vita, vogliamo scardinare le inferriate della paura e dell’angoscia. Natale ci porta un volto nuovo e sempre antico come quello di Gesù, ci dice che Dio si ricorda di noi e vuole condividere la nostra esistenza con tutte le sue tribolazioni, i tradimenti e le sofferenze.
Questo Natale ci porta il segno della speranza. – ha proseguito il Vescovo – Noi tutti, persi nell’oscurità della nostra esistenza, noi tutti pellegrini di speranza. Noi siamo di passaggio: cosa lasciamo di buono e di bello? Tutti abbiamo il compito di lasciare questo mondo più buono e bello di come lo abbiamo trovato. Il nostro cuore è ingarbugliato, perso, ma in tutti c’è un seme di bontà. Nessuno è così cattivo da non meritare il perdono di Dio. Natale ha il volto nuovo della speranza. Si può essere in campagna libera e aperta ed essere imprigionati, si può essere in cella ed essere liberi di sbagliare.
C’è speranza: il primo uomo a cui Gesù ha concesso il paradiso è stato un carcerato. Nessuno è escluso, basta aprire il cuore. Oggi può cominciare un nuovo capitolo della vostra vita.”
La direttrice del Malaspina, Giovanna Maltese, ha sottolineato come “La speranza portata dal Vescovo è quella speranza che viene coltivata ogni giorno dai detenuti che ricercano la libertà e da noi operatori per un carcere che esprima legalità e rispetto. Le proteste anche violente degli ultimi periodi hanno rovinato questo humus, la speranza però non si è spenta. Noi operiamo sempre per i detenuti fragili e deboli. La sua presenza, le sue parole, monsignore, ci hanno riscaldato l’animo e il cuore”.
Due detenuti, C.V. e B.G. hanno ideato e costruito dieci presepi, esposti in questi giorni all’interno della struttura, e per questo hanno ricevuto l’encomio dal carcere e la pergamena dal Vescovo. Lo accompagnavano padre Giuseppe Alessi, cappellano del Malaspina e padre Alessandro Giambra, cappellano dell’Istituto Penale Minorile, presenti tutti gli esponenti dell’istituzione, oltre alla direttrice Maltese, il comandante Marcello Matrascia, la sua vice Giuliana Greco, i componenti dell’area trattamentale con Stefano Graffagnino e Luigi Lo Piano che ha curato l’evento, e Alessandro Falsone, il magistrato di sorveglianza Walter Carlisi, la direttrice dell’IPM Viviana Savarino e il comandante Corrado Pintaldi, il sindaco Walter Tesauro e l’assessore alle politiche sociali Ermanno Pasqualino.



