L’assessore Salvatore Petrantoni si è affrettato ad inviare un comunicato-stampa sul “caso Foresta” che qui integralmente riportiamo:
“In merito alla querelle nata in queste ore sull’esposizione o meno di alcune opere d’arte presso il palazzo Moncada nella mostra denominata “Microfestival trame contemporanee”, mi corre l’obbligo di comunicare alcuni passaggi essenziali per comprendere meglio la vicenda.
Circa un mese fa, alcuni giovani Nisseni, per lo più studenti e residenti fuori sede, proponevano all’Ufficio Cultura del nostro Comune, il progetto riguardante una mostra da allestire al Palazzo Moncada in occasione del Santo Natale, incastonandola nel programma degli eventi “Caltanissetta, città del Natale” già organizzato dall’Amministrazione Comunale.
I curatori della mostra, interfacciandosi costantemente con gli Uffici, addivenivano alla decisione di scegliere tra i candidati artisti in piena autonomia.
Durante le interlocuzioni tra gli Uffici preposti e i curatori della mostra venivano evidenziate le finalità ed il contesto della mostra stessa in considerazione anche della compresenza di altri eventi contestuali e nello stesso luogo.
In tal senso, l’obiettivo che i curatori hanno scelto era diffondere la cultura dell’arte contemporanea nelle sue diverse manifestazioni, pittorica, scultorea, multimediale, musicale etc, rendendola fruibile a tutti, senza alcuna limitazione, nel contesto Natalizio nel quale i curatori desideravano essere inclusi, con accesso assolutamente gratuito.
Nelle indicazioni sulla gestione delle mostre a Palazzo Moncada della Direz. VII Ufficio Turismo, Cultura e Sport, esprime tra l’altro che:…
“Le opere che si intendono mostrare non devono essere contrarie a norme morali o giuridiche pena l’esclusione dell’evento.”
Gli Uffici e il sottoscritto Assessore agli eventi, pertanto, hanno chiesto informazioni sugli artisti e sulle opere che avrebbero esposto ed hanno valutato in linea con le indicazioni sopradette.
Si precisa infatti, che al fine di porre una speciale attenzione alla tutela dei minori, soprattutto nella società del nostro tempo, che tende a “sbattere in faccia” ai giovanissimi, temi di assoluta violenza e di oltraggio alla pubblica decenza, nonché in considerazione del momento storico riguardante la situazione geostorica che ha comportato quotidiani disordini in diverse parti d’Europa, si è invitato il curatore ha chiedere ad alcuni autori di poter sostituire le opere ritenute inadeguate al contesto nel quale sono state inserite.
Si manifesta sin d’ora la totale apertura ad altre manifestazioni artistiche che vorranno essere proposte all’attuale Amministrazione Comunale e che verranno concesse in contesti diversi e specifici, con l’adozione di tutte le opportune tutele nei confronti dei soggetti più deboli.
Quest’Assessorato respinge con fermezza qualsiasi considerazione gratuita riconducibile a censure così come del resto è stato ampiamente dimostrato in questi primi sei mesi di eventi e manifestazioni finalizzati alla crescita culturale e al benessere della città e che hanno coinvolto pienamente artisti di qualsivoglia espressione”.
Fin qui la dichiarazione dell’assessore agli eventi, che dà tutta la misura dell’inadeguatezza assoluta ad affrontare una tematica culturale, fino a sfiorare l’umorismo involontario; oltre alla banale violazione di ogni logica nella stessa esposizione delle giustificazioni che l’assessore ha ritenuto di dover presentare.
Infatti:
- Perché risponde l’assessore allo Sport, Eventi e Viabilità e non l’assessore alla Cultura che della gestione delle strutture culturali del Comune e delle attività che in esse si svolgono dovrebbe essere responsabile? Forse perché egli intende per “eventi” tutto ciò che avviene nel territorio cittadino e ritiene di doverlo inquadrare nei parametri, discutibilissimi, con cui sono state organizzate, per esempio, le attività natalizie o quelle estive?
- L’assessore afferma che “Gli Uffici e il sottoscritto Assessore agli eventi, pertanto, hanno chiesto informazioni sugli artisti e sulle opere che avrebbero esposto ed hanno valutato in linea con le indicazioni sopradette” confessando quindi di avere svolto una (indebita) attività ispettiva rispetto ai contenuti della mostra in questione, per verificare che “Le opere che si intendono mostrare non devono essere contrarie a norme morali o giuridiche pena l’esclusione dell’evento.”
- Precisa inoltre l’assessore che tale controllo aveva il “fine di porre una speciale attenzione alla tutela dei minori, soprattutto nella società del nostro tempo, che tende a “sbattere in faccia” ai giovanissimi, temi di assoluta violenza e di oltraggio alla pubblica decenza”.
È sorprendente che un’opera come quella del maestro Foresta, che a dire dell’Autore nessuno ha preventivamente visionato, sia stata giudicata pericolosa per i minori “di oltraggio alla pubblica decenza”, opera che dalle immagini diffuse dall’Autore e dalle sue informazioni interpretative sembra invece frutto di una riflessione profonda sulla necessità della pace, in una terra tormentata dalla guerra, dove sono proprio i bambini le vittime innocenti straziate da una violenza che Papa Francesco ha definito più volte “genocidio”:.
La bandiera imprigionata nel cubo di ghiaccio, peraltro, non è il vessillo di un gruppo terrorista o di una organizzazione neo-nazista, ma è quella dello Stato di Palestina, che gode dello status di Osservatore permanente all’ONU dal 2012, quello Stato che più volte la premier italiana Giorgia Meloni, ha affermato che la comunità internazionale debba riconoscere con piena sovranità, secondo il principio “Due popoli, due Stati”.
La Palestina è membro della Lega araba, dell’Organizzazione della cooperazione islamica, del G77, del Comitato Olimpico Internazionale, dell’UNESCO e di varie altre organizzazioni internazionali.
Pertanto le goffe e frettolose considerazioni dell’Assessore, se non fossero sintomo di una fantozziana tragica ignoranza, sarebbero agevolmente derubricate tra le battute infelici. L’Amministrazione comunale avrebbe fatto miglior figura scusandosi per un involontario equivoco, e intervenendo nel corso della Mostra con un focus di analisi dell’opera in questione, con la partecipazione dell’Autore, in cui sviscerare tutte le possibili considerazioni in merito, ma pubblicamente, alla luce del sole e con l’apertura di un dibattito serio.
Ha prevalso invece il piccolo delirio di onnipotenza di un amministratore gasato dai bagni di folla natalizia, che pensa ad un Natale senza pensieri, tutto luminarie, luna park e Babbo Natale, e che ritiene di avere competenze universali, almeno quanto il budget di spesa pubblica lautissimo che gli è stato messo a disposizione dalle casse comunali.
Non è un segnale positivo, comunque la si pensi.