Antenna RAI: Game over!

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Abbiamo appreso dalla conferenza stampa convocata in sala gialla giovedì 12 giugno che nei giorni scorsi si è svolto in Prefettura un tavolo tecnico presieduto dalla Prefetta dott. Chiara Armenia, a cui hanno partecipato un componente del CdA di Rai Way, il Sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro con alcuni assessori.

In quella sede il rappresentante di RaiWay ha comunicato che, venuto meno il vincolo del Dipartimento Beni Culturali della Regione, revocato in quanto non si poteva realizzare un restauro ma soltanto una demolizione e ricostruzione (intervento non contemplato in questi termini dal Codice dei Beni Culturali), la proprietà del bene, Rai Way appunto, ha deciso di abbattere l’Antenna perché risulterebbe, da perizie acquisite, gravemente ammalorata e pericolosa per la pubblica incolumità, oltre che per l’incolumità dei lavoratori che dovrebbero provvedere all’intervento.

Si procederà quindi, nei prossimi giorni (già da domani si potrebbe) all’abbattimento dell’Antenna con un metodo di demolizione meccanica per collasso controllato: a 150 metri dall’Antenna un tirante collegato ad un argano, dopo il rilascio degli attuali tiranti, consentirà di far “collassare” la struttura su se stessa, facendola ricadere con tutti i suoi frammenti all’interno dell’area di proprietà Rai Way.

In un tempo massimo di 30 minuti l’Antenna di 286 metri che fu la più alta d’Europa, di cui già da tempo le luci si erano spente, scomparirà dallo skyline di Caltanissetta, non segnerà più la strada di casa per chi si avvicina al capoluogo, non sarà più il riferimento del paesaggio urbano di Caltanissetta, un elemento identitario per almeno cinque generazioni di nisseni.

La responsabilità complessiva di tutto quanto è avvenuto, ai sensi di legge graverebbe sulla proprietà dell’Antenna e dell’area in cui si trova, che in questi anni, da quando è stata dismessa la sua funzione nel sistema delle telecomunicazioni, non ha mai provveduto ad interventi di manutenzione che potessero evitarne il degrado definitivo che oggi ne rende impossibile il salvataggio.

Tutte le interlocuzioni degli ultimi anni con le diverse amministrazioni comunali hanno sortito soltanto l’effetto di far trascorrere il tempo, che ha fatto indisturbato la sua parte compromettendo la sicurezza del manufatto.

Oggi, di fronte ad un reale pericolo per la pubblica incolumità, non ci possono essere, per quanto è stato dichiarato, soluzioni parziali, provvisorie o interlocutorie.

Per Rai Way la demolizione dell’Antenna risolve un problema futuro di eventuali altri interventi di salvaguardia. Ma per la città di Caltanissetta, le cui Amministrazioni si erano sempre dette disponibili ad acquisirne il possesso e la gestione proprio per tutelare un bene culturale identitario, e farne il fulcro di un parco urbano tematico dedicato alle tecnologie e alle telecomunicazioni, quali sono oggi, le azioni compensative che a Rai Way si possono e si devono richiedere?

L’area in cui si trova l’Antenna, ancorchè di proprietà privata (Rai Way) è vincolata come bene paesaggistico ed è titolata come parco urbano nel piano regolatore generale. Lo ha affermato l’assessore all’Urbanistica Calogero Adornetto, che ha aggiunto che nessun cambio di destinazione potrà essere mai autorizzato, sia dal Consiglio comunale che dall’attuale Amministrazione.

Nei prossimi giorni dovrebbe essere riunito un nuovo tavolo tecnico in cui prospettare e discutere le soluzioni alternative da realizzare dopo la demolizione dell’Antenna. Peraltro, era stato annunciato un Consiglio Comunale monotematico, che a questo punto non si sa se si terrà, per discutere sull’argomento.

Il progetto di Parco urbano della tecnologia e delle comunicazioni è ancora attualissimo, progetto a cui avevano lavorato un Comitato ed un’Associazione di cittadini e di realtà della società civile, che possa valorizzare il patrimonio di archeologia delle telecomunicazioni che dovrebbe essere ancora custodito nell’edificio sottostante l’Antenna, in cui si annoverano strumentazioni risalenti a Guglielmo Marconi.

L’area dell’Antenna è estesa circa 10 ettari, tanto quanto quella  dell’altro Parco urbano “Rosario Assunto” sull’altro versante della città: si potrebbe ridefinire quindi il paesaggio urbano riqualificandolo con questi due polmoni di verde attrezzato che renderebbero particolarmente interessante la fruizione del territorio, per decenni soffocato dalle costruzioni, che potrebbe riscoprire una nuova identità ambientalista anche attraverso questo recupero.

Si prospettano anche altre soluzioni più “suggestive”: fasci luce che nella notte proiettino nel cielo il profilo dell’Antenna che non c’è più, o la ricostruzione parziale, dal basamento per alcune decine di metri.

Potrà evitarsi l’ennesima umiliazione per la Città se si riuscirà ad esprimere una volontà collettiva forte, decisa, senza tentennamenti tattici, in cui la società civile possa riconoscersi ma soprattutto le istituzioni, e l’Amministrazione comunale in primis, siano in grado di imporre soluzioni qualificate come compensazione dovuta rispetto al colpevole degrado che Rai Way, proprietaria unica e principale responsabile di quanto è avvenuto, ha provocato alla Città, alla sua identità collettiva, al suo patrimonio paesaggistico e ambientale.

Riusciranno i nostri eroi?…. Staremo a vedere

la foto di copertina è opera di Totò Venti

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