Arrestato l’ottantenne che aveva picchiato la moglie

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Una brutta storia, che conferma tutti gli stereotipi sul modello delle relazioni patriarcali su cui troppo spesso si sono costruite le famiglie italiane. Due settimane fa una signora di 67 anni si presentava al Pronto Soccorso dell’Ospedale S. Elia con diverse costole rotte, traumi ed amatomi al volto e in tutto il corpo, riceve ndo dai sanitari una diagnosi di 30 giorni.

Era emersa in quella occasione una storia di violenze e umiliazioni che durava da anni, nonostante l’età avanzata del responsabile, 80 anni, che è stato accusato anche di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, e che a quanto pare costringeva la donna a rimanere segregata in casa da oltre 20 anni, senza consentirle neppure di vedere i figli.

I Carabinieri hanno raccolto le testimonianze di diverse persone vicine alla vittima, che finalmente si era decisa a denunciare le violenze del marito raccontando la sua storia ai Carabinieri intervenuti al Pronto Soccorso, dopo anni di sofferenze subite in silenzio, di umiliazioni e di brutalità.

Il marito violento è stato ora condotto in carcere ed è assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini, mentre la signora è seguita dall’avvocata Mariangela Randazzo. Toccherà ora alla magistratura ricostruire la storia di questa famiglia segnata dalla violenza di un marito-padrone e dalla rassegnazione di una moglie piegata dalle umiliazioni che ha trovato finalmente il coraggio di difendere la propria dignità e integrità.

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