Sui dati preoccupanti della povertà nella città di Caltanissetta, resi pubblici dal recente report dell’INPS corredato da dati ISTAT, che vedono 9994 persone vivere sotto la soglia di povertà assoluta (700 euro al mese) ed altrettanti sotto la soglia della povertà relativa, abbiamo sentito il Direttore della Caritas Diocesana, dott. Giuseppe Paruzzo, sugli interventi che sono in campo per fronteggiare questa drammatica situazione di indigenza diffusa:
“Delle 956 persone che nel 2024 si sono rivolte ai centri d’ ascolto Caritas di Caltanissetta, 326 riguardano problemi lavorativi, 348 per povertà economica diretta, 113 per problemi di salute. Se a queste persone aggiungiamo tutte quelle che si rivolgono direttamente alle parrocchie, agli enti, alle associazioni di volontariato, i numeri sono allarmanti. I dati rispecchiano quella che è la condizione economica. Caltanissetta ha un reddito pro-capite di 16.800 euro, e oltre il 40% delle famiglie ha un reddito inferiore a 10.000 euro. Tutto ciò porta a un accesso limitato a beni essenziali (alimentazione, riscaldamento, salute), indebitamento familiare, ricorso all‘economia informale (lavori in nero, prestiti).
Per ciò che riguarda i problemi lavorativi abbiamo avuto:
Disoccupazione: 283 casi → la più alta in assoluto
Lavoro nero: 18
Lavoro precario: 13
Part-time involontario: 5
Licenziamenti recenti: 2
Il lavoro è la principale leva della povertà a Caltanissetta. I dati confermano: Disoccupazione cronica, ampia presenza di occupazione irregolare, sovra qualificazione senza sbocco per molti giovani, bassa domanda locale nei settori formali.
Per la povertà economica diretta i casi più frequenti sono:
Reddito insufficiente: 278
Assenza totale di reddito: 33
Povertà dichiarata: 31
Indebitamento: 4
Altro: 2
Quasi 1 famiglia su 3 tra quelle seguite dalla Caritas, non ha reddito sufficiente per i bisogni di base. Sono coinvolti:
Anziani con pensioni minime
Famiglie monoreddito o senza occupazione
Migranti regolari con lavori saltuari
La povertà a Caltanissetta non è solo una questione economica: è una realtà molto più complessa.
È necessario un intervento multidimensionale, integrato tra sociale, urbanistico, sanitario, educativo. È necessario che tutte le donne e gli uomini di buona volontà, che amano questa città, facciano rete, e mettano in moto quella ” fantasia della Carità”, che vadi oltre il semplice e importante aiuto materiale, ma che porti a un cambiamento radicale. Bisogna, come ci esorta il nostro Vescovo Mario, dedicare il nostro tempo per i poveri.

