Dal cuore della Sicilia a São Paulo: l’artista Maria Teresa Canalella espone per la prima volta in Brasile

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L’artista visiva Maria Teresa Canalella, siciliana di origine e attiva nel panorama europeo, ha portato per la prima volta in Brasile il suo universo simbolico attraverso due eventi espositivi nelle città di Valinhos e Campinas. Un viaggio artistico e umano che ha celebrato l’arte come ponte tra culture e affetti, rafforzando i legami tra Italia e Brasile attraverso emozioni, identità condivise e reciproca accoglienza.

Le opere esposte, realizzate in Italia e trasportate oltre oceano, spaziano tra pittura, ceramica e porcellana. I temi centrali—femminilità, cura, infanzia e terra—si fondono in un linguaggio contemporaneo intriso di simbolismo. Il suo stile conserva un profondo legame con la sua terra natale, la Sicilia, e include una forte sensibilità verso il sacro, manifestata in un’attenzione particolare ai soggetti religiosi, reinterpretati in chiave emotiva e personale.

Il 25 agosto, l’esposizione ha inaugurato a Valinhos presso l’Ateliê Lili Benatti con una serata intima: musica dal vivo, un cocktail sensoriale e momenti di dialogo diretto con l’artista, che ha condiviso il racconto delle sue creazioni in modo sentito e partecipato. Il giorno seguente, il 26 agosto, la mostra è proseguita a Campinas in una cornice conviviale presso Splash Bebidas Urbanas, trasformando ogni opera in occasione di autentico incontro e ascolto tra visione artistica e pubblico.

Gli eventi hanno registrato la presenza di ospiti importanti che hanno arricchito la serata con valore istituzionale e culturale. A Valinhos hanno partecipato il Console Onorario d’Italia a Campinas, Francesco Picciallo, con sua moglie Inara Palinkas, entrambi architetti e fondatori dello studio Brit Arquitetura, oltre ai consiglieri comunali Vagner Alves ed Edson Secafim. Erano presenti anche figure rappresentative del tessuto culturale e creativo locale: Ana Lúcia del collettivo Artesãs do Figo, Cris Macedo di EhPão Fermentação Natural, il musicista Rinaldo de Paula, il giornalista André Reis della Folha de Valinhos, e l’aromaterapeuta Carla Vescovi con il marito Pedro.

Durante il soggiorno, Teresa ha vissuto un’accoglienza carica di affetto familiare: un ringraziamento speciale a zio Enzo Cruschina, zia Jo, cugini Enza, Adriana, Luca, Camilla, Davì, e soprattutto a Marcello, primo sostenitore del progetto, la cui convinzione e passione hanno contribuito a trasformare un’idea in una realtà concreta.

In questa esperienza, l’arte ha davvero trovato spazio nel dialogo, non solo tra gli occhi e le forme, ma anche attraverso le parole scambiate, i gesti condivisi e le storie che ogni persona ha portato con sé.

Cucire legami tra linguaggi e culture è il gesto più potente che l’arte possa fare.

E questa mostra ne è stata testimonianza condivisa e vissuta.

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