Calci e pugni nella porta di casa della vittima, all’arrivo della Polizia nella macchina dell’uomo sono state trovate e sequestrate due mazze di legno e un coltello.
La Polizia di Stato a Gela ha eseguito un’ordinanza applicativa di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati, con applicazione di braccialetto elettronico, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Gela, su richiesta urgente della Procura della Repubblica, nei confronti di un cinquantaseienne indagato per reiterate minacce, atti persecutori e lesioni personali nei confronti dell’ex compagna, avvenute anche in presenza di minori.
Nonostante la donna ha da tempo manifestato l’intenzione di cessare la relazione, lo stalker, in più occasioni, l’ha avvicinata, si è appostato sotto l’abitazione della vittima, inviandole continue chiamate telefoniche e messaggi con minacce e ingiurie, intromettendosi nella vita dell’ex compagna. Lo scorso mese di agosto l’uomo si è presentato nell’abitazione della donna e, dopo averla spinta, si è introdotto all’interno della stessa mettendola a soqquadro, distruggendo mobili e suppellettili e provocandole lesioni personali per le quali la donna per le cure è dovuta ricorrere al Pronto Soccorso.
In un’occasione la vittima ha denunciato di aver trovato il cognome dell’uomo affisso nella cassetta della posta della sua abitazione al posto del proprio. Domenica scorsa, dopo la richiesta di soccorso giunta al numero di emergenza da parte della vittima, che ha segnalato l’ennesima minaccia e il tentativo di avvicinamento da parte dell’ex, l’equipaggio di una volante della Polizia di Stato ha fermato l’uomo a bordo della propria autovettura nei pressi dell’abitazione della vittima. Sull’auto gli agenti hanno trovato e sequestrato una mazza da baseball, un bastone in legno e un coltello a serramanico, segnalandolo alla Procura della Repubblica anche per il reato di porto abusivo di armi. In considerazione della pericolosità del soggetto, la Procura della Repubblica di Gela ha richiesto al G.I.P., in via d’urgenza, l’applicazione dell’odierna misura cautelare. La responsabilità dell’indagato, in virtù del principio di non colpevolezza, sarà accertata solo in seguito a sentenza definitiva.

