Nella settimana che pare aver dato tregua alla canicola che infervora l’estate romana, una ventata di aria fresca giunge da tutto il mondo con l’arrivo di più di 500.000 giovani per il Giubileo a loro dedicato. È iniziato martedì 29 luglio con l’arrivo e la sistemazione dei pellegrini, che hanno avuto modo di incontrarsi tutti, mercoledì 30 a Piazza S. Pietro alle ore 19:00 in occasione della Messa di Benvenuto celebrata dal prefetto del dicastero per l’evangelizzazione S.E. Mons. Fisichella, a conclusione della quale a sorpresa Papa Leone XIV ha esteso i suoi saluti in papamobile ad una folla di ragazzi e ragazze che gremiva la piazza del colonnato e Via della Conciliazione.
Un calendario fitto di impegni che si diramano in tutta l’Urbe, più di settanta eventi giubilari contemporaneamente nelle giornate di mercoledì e giovedì, per ritrovarsi tutti venerdì 1° agosto al Circo Massimo per la Giornata Penitenziale; sabato a Tor Vergata dalle ore 15 si terrà, invece, la festa e la veglia di Preghiera con il Santo Padre, che presiederà la messa di domenica, segnando il termine di tutte le attività.
Si respira gioia e felicità sprigionate dai cori di ragazzi di tutte le Diocesi del mondo, tra cui la Diocesi di Caltanissetta, ancora un simbolo di quanto la fede possa unire popoli di culture diverse, che si stringono in unico coro, la cui eco riecheggia tra le vie della città e nei luoghi più affollati come le stazioni della metro o l’aeroporto.
L’entusiasmo dei giovani è contagioso e lenisce la fatica dei lunghi giorni di viaggio per raggiungere la meta, soprattutto per chi viene dall’altro lato del mondo, caricandosi così vicendevolmente di un’energia sana in un’atmosfera di continua festa.
Gli eventi che vedono impegnati i giovani nelle giornate di mercoledì e giovedì sono stati organizzati secondo modalità differenti, ospitando nelle basiliche principali, in tutte le chiese e le parrocchie di Roma personalità che hanno proposto riflessioni dedicate al significato di varie tematiche.
Alcune parole che hanno dato vita alle riflessioni segnano lo slogan del Giubileo dei Giovani 2025: gioia, abbraccio, coscienza, famiglia, complessità, stile di vita, oltre la frontiera, battesimo, riscatto, pellegrinaggio. Inoltre, a queste iniziative precedono o seguono momenti di spiritualità condivisa, come la recita del Rosario in diverse lingue, adorazioni e celebrazioni eucaristiche.
Questi momenti di aggregazione sono guidati e gestiti proprio da gruppi di giovani delle Diocesi o da ordini religiosi, promotori di alcuni momenti di convivialità religiosa.
Durante la giornata di venerdì pomeriggio i giovani pellegrini si recheranno al Circo Massimo dove potranno ricevere il sacramento della riconciliazione, usufruendo della disponibilità dei tanti sacerdoti presenti.
Spettatori di questo grande evento mondiale, abbiamo raggiunto i giovani nisseni che hanno testimoniato le loro impressioni ed emozioni nel vivere questa unica esperienza. Abbiamo intervistato Matteo, un giovane pellegrino nisseno.
“In questi giorni ciò che stiamo vivendo mi ha suscitato una riflessione legata alla multiculturalità. La Chiesa è l’unica aggregazione, l’unica istituzione che riesce a riunire tutto il mondo in un’unica città, Roma, che si presta a questa vocazione internazionale e ancor di più in ragione della comune fede, annullando tutte le differenze di cultura, tradizione e lingua. Ci si ritrova a vivere l’unica testimonianza, quella di Cristo. Ci si sente veramente fratelli uniti. Durante questa esperienza mi sono trovato a scambiare parole con altri ragazzi provenienti dall’Argentina, dal Canada, dall’Africa, dal Brasile, dalle Filippine, dagli Stati Uniti d’America fino alla Cina. Molti di loro avevano fatto tante ore di viaggio e, nonostante questo, hanno travolto una città con il loro entusiasmo, anche mentre ballavano e cantavano. È stato un piacere ascoltare gli stessi canti religiosi in diverse lingue, un’emozione essere in metropolitana e sentire il gruppo francese che cantava la stessa canzone del gruppo inglese, ognuno nella propria lingua. Gioia, allegria, desiderio di unità, di fronte alle divisioni, agli odi, alle contrapposizioni, alle incomprensioni dei potenti e dei grandi, questa è la dimostrazione che, invece, i giovani sanno ritrovarsi e condividere momenti di fraternità e di spiritualità molto intensi. L’esperienza che stiamo vivendo testimonia che i giovani, se ben stimolati, possono rappresentare delle fiamme vive, come recita l’inno del Giubileo.”
foto pagina FB Pastorale Giovanile Diocesi di Caltanissetta