I Nonni e la memoria condivisa in un libro di Vincenzo Siracusa presentato a S. Cataldo

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di Francesco Daniele Miceli

Nella suggestiva cornice della biblioteca comunale “Bernardino Giuliana” di San Cataldo, si è svolta, lo scorso 29 Luglio, la presentazione del libro “Dono di grazia. Preghiere per i nonni e per le nonne” (Edizioni Dottrinari), nuova pubblicazione di Vincenzo Siracusa, autore sancataldese da anni trapiantato a Roma.
L’iniziativa, ben più di una semplice presentazione, è diventata occasione di incontro tra generazioni, di ascolto reciproco, di confronto intorno ai temi della memoria, della cura, della trasmissione dei valori.

Ad aprire l’evento il sindaco Gioacchino Comparato e la vice sindaca Marianna Guttilla, sottolineando l’importanza di una cultura che sappia mettere al centro i legami e la comunità. A seguire, le parole di padre Giovanni Galante, che ha introdotto con sensibilità il senso spirituale del libro e il suo valore umano.

Siracusa ha poi raccontato il legame personale con i suoi nonni, la nascita di questo secondo libro dopo “Teologia dei nonni”, e il desiderio di continuare a raccontare i nonni non solo come figure familiari, ma come ponti tra la vita e il cielo. Le sue parole hanno toccato momenti commoventi, tra messaggi scambiati nella lontananza, aneddoti familiari, ricordi e chiacchierate sorprendenti, come quella con Papa Francesco, che ha avuto tra le mani il precedente libro “teologia dei Nonni”, apprezzandone il l’azzardato titolo, o con Papa Benedetto XVI, che l’autore ha descritto come “un nonno nella sua dolcezza e nella sua riservatezza”.

Tra i volti evocati anche l’incontro con Lino Banfi e le sue lacrime di commozione nell’essere “battezzato” come il “Nonno di Italia”.
Particolarmente significativa è stata la partecipazione del Consiglio comunale dei bambini e dei ragazzi, con la presenza della Sindaca e della vice sindaca junior. La loro presenza ha rappresentato concretamente il dialogo tra le generazioni, mettendo fianco a fianco chi ha vissuto e chi sta iniziando a scrivere la propria storia.

A chiudere l’incontro, un intervento spontaneo e sentito di “nonno Sasà”, figura conosciuta e amata nel quartiere Pizzo Carano/Sant’Anna: una saggezza quotidiana, fatta di piccoli gesti e di presenza costante nel territorio.
Quello che si è svolto nella biblioteca “Bernardino Giuliana” non è stato solo un evento culturale. È stato un momento di crescita collettiva, un’occasione in cui la parola scritta ha generato dialogo vivo, in cui l’ascolto ha unito età diverse e ha ricordato a tutti che raccontare significa custodire, e custodire significa tramandare.
In un tempo che spesso separa, la cultura torna ad avvicinare. E tra i muri silenziosi della biblioteca, ieri, si è sentito forte il suono della memoria che si fa futuro.

Francesco Daniele Miceli

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