Un Seminario residenziale a Bronte, con tre sezioni di approfondimento: Arte performativa, a cura di Alberto Antonio Foresta, Danza, a cura di Alba Bifarella e Teatro a cura di Aldo Rapè, che quest’anno ha scelto di dedicare il Festival “Per un pugno di terra”, di cui è ideatore e direttore artistico, al Cantico delle creature di San Francesco, con tre giorni di studio e di approfondimento, nell’800° anniversario della sua composizione.
Il Seminario si terrà a Bronte, ai piedi dell’Etna, dal 28 al 31 agosto, in modalità residenziale, presso l’azienda agricola Musa, e si concluderà con una performance che vedrà impegnati tutti i partecipanti
Il Festival, giunto alla sua terza edizione, quest’anno ha come traccia-sottotitolo “Tra santi, folli e poeti”, coniugando la sfida destabilizzante di Francesco d’Assisi, nella sua riscoperta del rapporto con la terra, generativo di spiritualità, e nello stesso tempo ispirazione di una letteratura autentica, sperimentata in una lingua nuova e inedita, l’italiano di 800 fa.
Nella breve presentazione del progetto Aldo Rapè ha scritto: “Due parole ci fanno venire la febbre. Cambiare vita“, cogliendo la potenza rigeneratrice del Cantico di S. Francesco e del suo umanesimo nella e della Creazione, rivalutata e rivitalizzata in un medioevo che usciva dai “secoli bui” ricco di speranza e di fiducia nell’umanità, a partire dai limiti che proprio la terra impone a contenerne le pretese di onnipotenza.
“Tre giorni intensivi dedicati al corpo, alla voce e allo spazio. Tre giorni creativi immersi nei suoni della natura alla ricerca del senso profondo del Cantico. Recitazione, improvvisazione, creazione scenica, movimento scenico, corpo e arte performativa al centro del Seminario”
Dopo la performance di Bronte il Festival si concluderà a Caltanissetta il 4 ottobre, giorno di S. Francesco, con la presentazione della performance presso il teatro Rosso di San Secondo.

PER INFO e Inscrizioni: 379 1024035
Un’esperienza straordinaria di immersione sul tema e dentro di noi. A contatto con la natura e con le parole del santo poverello d’Assisi.