La Nissa perde in casa 1 – 3 contro l’Acireale e dopo pochi minuti dalla fine della partita ecco che arriva l’inaspettato comunicato stampa, a firma del Presidente Luca Giovannone, con il quale il Presidente si dimette.
Qui di seguito lo riportiamo integralmente: “Perdiamo 3 – 1 in casa. Mi congratulo con la squadra dell’Acireale per la splendida partita. C’era già da mesi diffuso malcontento dai parte dei tifosi della Nissa che si aspettavano molto di più dalla nostra squadra. Mi prendo io tutte le colpe e avendo deluso le aspettative dei tifosi mi dimetto da Presidente della Nissa“.
Apriti cielo, nei social si scatena l’ “inferno” e sono innumerevoli le ipotesi che i tifosi fanno sulle dimissioni del Presidente.
Prima di riportare alcune delle ipotesi più “suggestive”, giova riferire che, subito dopo il vantaggio dell’Acireale, dalla curva è iniziata una contestazione rumorosa e incessante con cori espliciti rivolti esclusivamente contro l’allenatore Di Napoli, cori che sono proseguiti anche dopo il pareggio della Nissa. I cori sono stati un vero tormentone dal 25′ del primo tempo in poi: “Di Napoli ci senti? Noi vogliamo le dimissioni”, “Di Napoli ci senti? Questa piazza non ti appartiene”.
Anche dalla tribuna, seppure in maniera meno “organizzata”, sono piovute contestazioni da parte di molti tifosi, alcuni dei quali molto infastiditi per l’atteggiamento dell’allenatore nei confronti della tifoseria.
Dicevamo delle svariate ipotesi che sui social i tifosi hanno ventilato circa le dimissioni del Presidente. Qui ci limitiamo ad elencarne alcune, fermo restando che, ovviamente, presumibilmente tra poche ore o tra pochi giorni, alcune di queste ipotesi saranno smentite da quello che di fatto accadrà nella Società Nissa.
C’è chi ha sostenuto che si tratti di una vicenda molto strana perché di fronte alle difficoltà delle squadre i Presidenti solitamente licenziano gli allenatori, anziché dimettersi, e che si tratti di una mossa per farsi “pregare” dalla tifoseria per restare, evitando di licenziare l’allenatore.
C’è chi ha sostenuto, invece, in maniera diametralmente opposta, che sia un messaggio subliminale per l’allenatore per invogliarlo a dimettersi. C’è chi ha sostenuto che il Presidente abbia aspettato la prima “occasione” per dimettersi, perché ci sono motivi che forse la tifoseria non conosce che gli hanno consigliato questa clamorosa decisione. C’è chi, più semplicemente, sostiene che si sia trattato di un momento di delusione del Presidente, il quale, magari dopo una notte di riflessione, potrebbe ripensarci.
Sicuramente, entro qualche giorno, gli sviluppi della situazione chiariranno tanti dubbi.
Ma parliamo adesso della partita che ha scatenato questo “putiferio”.
La Nissa parte male, appare sin da subito svogliata, senza gioco e senza voglia di correre. Non sembrava di vedere una squadra che vuole vincere il campionato.
Al 25′, quasi annunciato, arriva il gol dell’Acireale di Gagliardi, che da pochi metri dalla linea di porta approfitta di una ribattuta non fortunata del portiere Creuso, che gli arriva tra i piedi.
Al 34′, grazie ad una bella giocata di Sarao, Rotulo si presenta solo davanti al portiere, ed è atterrato “da dietro” da un difensore acese. Rigore netto, trasformato da Kragl: 1 – 1.
La Nissa conclude il primo tempo senza riuscire a cambiare marcia. I biancoscudati iniziano ancora peggio il secondo tempo: già al 2′ della ripresa c’è un’occasionissima per l’Acireale che il portiere Creuso neutralizza.
Ma al 7′ del secondo tempo l’Acireale passa meritatamente in vantaggio: calcio d’angolo e pallone che viene respinto dalla difesa biancoscudata. Dal limite dell’area è prontissimo al volo ancora Gagliardi, che realizza la propria doppietta personale e riporta in vantaggio l’Acireale. Dopo soli 2 minuti, al 9′ del secondo tempo, con una facilità estrema, Hebeck, da pochi passi dalla linea di porta, accompagna in rete la palla dell’ 1 – 3.
Da questo momento in poi la Nissa, pur senza eccellere nel gioco, colleziona 4/5 limpidissime palle gol, una delle quali si conclude con una beffarda traversa di Rapisarda. Negli ultimi 15/20 minuti la Nissa è stata anche sfortunata, ma oggi le cause della sconfitta non si possono attribuire alla mancata vicinanza della dea bendata.
Ritornando alle dimissioni del Presidente l’auspicio del tifoso della Nissa con la T maiuscola è che nei prossimi giorni, tra le svariate ipotesi che sono state paventate, quella più aderente alla realtà sia quella migliore per la nostra Nissa, ossia che il Presidente individui ciò che non va in questa Nissa, vi ponga rimedio e si riparta, sempre con lui alla guida, con più voglia e determinazione di prima.


