La nissena Carola Profeta coordinatrice di “Donne di destra” per la Sicilia e la Sardegna

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da “Donne di destra” riceviamo e pubblichiamo:

Il progetto “Donne di Destra”, è un’iniziativa che intende riportare al centro del dibattito pubblico la sensibilità e la specificità del mondo femminile di destra.

Donne di Destra” nasce dalla consapevolezza che il contributo delle donne non può essere relegato a slogan o quote, ma debba invece esprimersi in una visione politica coerente, fondata su valori chiari e non negoziabili: la famiglia, la comunità, la dignità della persona, la difesa della vita e il rispetto delle radici culturali e spirituali della nostra civiltà.

«Non vogliamo rincorrere modelli imposti da ideologie che negano la realtà delle differenze e svuotano di senso i valori che ci hanno preceduti», dichiarano le promotrici del progetto. «La nostra missione è quella di ridare centralità a una politica che affondi le sue radici nella tradizione, nella memoria e nella civiltà cristiana, che ha plasmato nei secoli l’identità dell’Italia e dell’Europa».

Il progetto si propone come un baluardo contro la deriva culturale, morale e sociale che attraversa la società a tutti i livelli, e intende promuovere un nuovo protagonismo femminile: consapevole, radicato, capace di custodire e trasmettere il patrimonio immateriale di valori e senso di comunità.

Tra i principali obiettivi: la valorizzazione della maternità e del ruolo educativo della donna in armonia con l’uomo, padre, marito. il sostegno concreto alle famiglie, la difesa della libertà educativa, la tutela della vita e il recupero della dimensione spirituale e identitaria nella vita pubblica.

“Donne di Destra” è un invito all’impegno attivo, non per occupare spazi di potere, ma per rinnovare la politica attraverso una presenza femminile capace di coniugare fermezza e cura, responsabilità e visione.

Carola Profeta, classe 75, nativa di Caltanissetta sarà la referente di Donne di Destra per la Sicilia e la Sardegna:  “c’è molto lavoro da fare per permeare il tessuto sociale e intellettuale con la cultura conservatrice, cristiana e a difesa dei valori non negoziabili tuonati nel Parlamento Europeo durante un intervento di Papa Benedetto XVI nel 2006:

“Non bisogna dimenticare che, quando le Chiese o le comunità ecclesiali intervengono nel dibattito pubblico, esprimendo riserve o richiamando certi principi, ciò non costituisce una forma di intolleranza o un’interferenza poiché tali interventi sono volti solamente a illuminare le coscienze, permettendo loro di agire liberamente e responsabilmente secondo le esigenze autentiche di giustizia, anche quando ciò potrebbe confliggere con situazioni di potere e interessi personali.

Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, l’interesse principale dei suoi interventi nell’arena pubblica è la tutela e la promozione della dignità della persona e quindi essa richiama consapevolmente una particolare attenzione su principi che non sono negoziabili. Fra questi ultimi, oggi emergono particolarmente i seguenti:

– tutela della vita in tutte le sue fasi, dal primo momento del concepimento fino alla morte naturale;

– riconoscimento e promozione della struttura naturale della famiglia, quale unione fra un uomo e una donna basata sul matrimonio, e sua difesa dai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale;

– tutela del diritto dei genitori di educare i propri figli.

Questi principi non sono verità di fede anche se ricevono ulteriore luce e conferma dalla fede. Essi sono iscritti nella natura umana stessa e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Al contrario, tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia stessa.

Conclude Carola Profeta: Ecco perché le quattro donne che compongono il Direttivo di questo comitato politico, insieme alle numerose altre donne – e anche uomini – che si sono avvicinati con interesse al nostro progetto politico-culturale, si ispirano ai principi del cristianesimo e intendono testimoniare, oggi più che mai, la bellezza della vita e della famiglia.

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