La ricerca spirituale nutrita dal dubbio nella poesia di Tonino Calà

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Una ricerca spirituale che passa attraverso le parole della poesia, quella del poeta Tonino Calà, docente, scrittore, intellettuale espressione profonda della cultura della Sicilia più nascosta, interna, sempre più invisibile nello spazio pubblico, che sembrerebbe rassegnata alla desertificazione. Ma che rassegnata non è, anche grazie alle voci come la sua, mai gridata, mai esibita, ma persistente e tenace nella coerenza di chi ha centrato la sua esistenza sulla corrispondenza stringente tra il pensiero e la prassi quotidiana, tra l’orizzonte della storia e la responsabilità della vita, nel proprio lavoro di docente, nella propria espressione artistica della scrittura.

Una ricerca di Dio inesausta e inesauribile, “senza santi in paradiso” come scrive lui stesso, lontana dalle devozioni rituali e dall’obbedienza conformistica, una fede nell’umanità come creazione e desiderio di Dio, “eretica” e creativa rispetto all’omologazione imperante, animata dal dubbio e dall’autoironia e nutrita dall’amore solidale e dalla rivolta morale contro le ingiustizie che umiliano l’umanità.

Un percorso che si snoda attraverso alcune poesie che pubblichiamo, in cui si respira anche “il cielo stellato” di kantiana memoria, in cui l’esperienza umana è sentita parte di uno spazio cosmico che ridimensiona gli opportunismi borghesi per viaggiare sui binari assoluti dell’Amore, di cui il Dio creduto diventa l’icona eterna, capace di rendere con l’Amore immortale anche l’uomo.

Un Amore che ogni giorno mette in discussione le certezze consolidate, la nostra stessa identità, costretta a combattere i propri egoismi per ritrovarsi spesso nella solitudine dell’incomprensione. Ma è anche la forza dell’autenticità, capace di sconfiggere le paure, guardare in alto, respirare a pieni polmoni l’energia della vita e riconoscere il volto del Signore nei volti dei fratelli e delle sorelle della famiglia umana. Unico antidoto reale alla solitudine dell’esistenza.

A Dio

Cosa ci sarà oltre le stelle

Di questo globo imperfetto

Che non conosce l’amore

Smemorato delle sue origini e delle sue mete?

Dio

Quante volte ti ho invocato

Quante volte ti ho bestemmiato

Delirio delle mie preghiere.

Sono qui

A fare i conti con la mia solitudine: dov’è la mia fede?

Vorrei una voce solitaria

Che mi cantasse melodie

Intonata al coro degli angeli

Per credere ancora che l’uomo esiste.

Sperduto nel deserto del Kaos

Nascosta è la strada del vivere ma testardo d’amore Dio:

Tu sei la mia unica fonte.

Sento di tradirti

Per non essere uomo codardo

In questa realtà di fedeli a buon mercato.

Oggi più di ieri

Ho sempre saputo amare

E per questo amore

Mi ritrovo confinato

Nella mia solitudine siderale e silente.

Si, poeta dell’amore

Che ama la vita e il Dio vivente

Poeta di nascita e per natura

Che canta la tristezza e la gioia!

Amore

Uno spazio pieno di luce

Il suo volto solare

Un sorriso di gioia

Con gli occhi che brillavano

Di ragazza che ama la vita

Nell’aula dissacrata dall’amore.

Non è forse il sincero sorriso

Il sole che nasce ogni giorno

Per darci coraggio e pace

Nel tempo della vita che scorre?

Tra Terra e cielo

Senza santi, in paradiso

Ho sentito l’amore

E ho vinto tutte le mie paure

Dall’amore provengo

E all’amore ritorno.

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