La rigenerazione di luoghi del Vallone al centro di progetti premiati al Seminario nazionale di Architettura e Cultura Urbana di Camerino

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dall’Ordine degli Architetti della provincia di Caltanissetta:

L’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Caltanissetta comunica con grande compiacimento che i colleghi della CGstudio cardinalegeraci architetti e della So.Lab Nicola Sola architetto, hanno ricevuto importanti riconoscimenti nel corso del XXXV Seminario Internazionale e Premio di Architettura e Cultura Urbana di Camerino, avente per tema “L’Architettura e i Luoghi“.

Il Premio di Architettura, ha visto tra i vincitori il progetto del collega Nicola Sola, che riguardava il “Il recupero e la ri-significazione del Corso Vittorio Emanuele e della Piazza Vittorio Veneto a Campofranco (CL).”

Il progetto è stato tra i più votati nel corso della selezione preliminare tra i partecipanti al seminario. Tale consenso è stato poi confermato dalla giuria ristretta di esperti, composta da prestigiosi docenti universitari, giornalisti e architetti di fama internazionale, che lo hanno dichiarato tra i vincitori.

La piazza di Campofranco è un luogo urbano significativo che costituisce il centro civico dell’organismo urbano, aggregato attorno al monumento che ricorda il sacrificio di diciotto campofranchesi caduti nel secondo conflitto mondiale.

Questa significanza gli è stata ridata dall’opera di recupero attuata con il progetto dell’architetto Sola, in quanto il luogo era stato svilito nel corso del tempo da un uso improprio a parcheggio. Il recupero è avvenuto grazie all’uso simbolico del quadrato, così come inteso a suo tempo da Bruno Munari, che lo aveva teorizzato nel 1960 in un’opera pubblicata da Corraini.

Il luogo ha riacquistato un uso simbolico significativo che rimanda al quadrato come campo di battaglia, ma anche come spazio che avvolge il naos, la cella in cui si ricorda il sacrificio degli uomini, ulteriormente rammemorati da diciotto cubi neri che si radicano appunto nel quadrato, in cui sono collocate 72 tessere nere sul bianco dell’impiantito.

Settantadue (18×4) e non diciotto, a significare non solo i 18 figli di Campofranco, ma tutti quei giovani mai ritrovati o ricordati.

I colleghi della CGstudio_cardinalegeraci architetti, che già nella passata edizione erano stati tra i vincitori del premio con il progetto di una casa a corte a Milena (CL), quest’anno sono stati chiamati al prestigioso ruolo di relatori.

Essi, nella cornice del tema L’Architettura e i Luoghi, hanno svolto una relazione che aveva come titolo “La Tensione del Fare: 4 opere”, nel corso della quale hanno trattato, a partire dall’etimologia, il significato di luogo, che contiene l’essenza della natura della terra, ma anche l’essenza della presenza dell’uomo e della sua azione.

Hanno poi specificato la natura del fare dell’uomo, che, essendo partecipe del processo di crescita/mutazione della terra, ha il dovere della consapevolezza e della responsabilità.

La coscienza della familiarità dell’uomo con la terra gli impone, prima del suo fare, l’obbligo di procedere a un approfondito processo di riconoscimento.

In questo modo, il fare dell’uomo instaura con il luogo un processo di tensione che gli consente di cogliere le vibrazioni e le risonanze che dal luogo promanano e gli danno la certezza della correttezza del suo operare.

Questo impianto preliminare è stato poi giustificato con l’esempio di alcune opere realizzate dagli architetti Cardinale e Geraci.

La prima è un’opera realizzata ex novo nell’altipiano della Sicilia interna; la seconda è la ristrutturazione di una piccola casa esistente nella campagna di Mussomeli; e la terza ha consentito loro di affrontare uno dei temi del seminario, che era Luoghi di mare. Città e Aree Costiere, con l’illustrazione di un’abitazione realizzata nel lembo sud del Parco Archeologico di Agrigento, in un luogo in rapporto diretto con il mare.

L’ultima illustrazione ha riguardato un tema che è stato affrontato con un taglio urbano, anche se si tratta del Cimitero di Mussomeli.

La realizzazione di diversi edifici per le sepolture è stata affrontata secondo uno schema urbano che ha creato uno scheletro reggente la formazione di un aggregato che si definisce e completa per parti.

I due architetti sono stati gratificati da un consenso generale che si è concretizzato anche con l’invito, da parte di alcuni docenti, a tenere degli incontri con gli studenti dei loro corsi in alcune università italiane.

Le opere degli architetti Cardinale_Geraci e Nicola Sola, selezionate e premiate nell’evento 2024, sono state pubblicate nella monografia 2025 della collana Architettura e Città di Baio Editore, mentre gli atti e le opere premiate dell’edizione 2025 saranno oggetto della stessa collana per l’anno 2026.

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