Un romanzo che ricostruisce una storia rimossa, sommersa nella memoria collettiva dalla reticenza dei libri di scuola, una storia vera con personaggi reali, che Serafina Ignoto racconta con il respiro della letteratura, capace spesso, come amava dire Leonardo Sciascia, di dire la verità più della storiografia.
Ne “L’Isola ribelle” (ed. Navarra con prefazione di Giuseppe Provenzano) i Fasci dei Lavoratori, poderoso movimento popolare nella Sicilia tra il 1893 e il 1894, vengono raccontati all’Italia da un giornalista del nord, inviato speciale in Sicilia, realmente esistito (con un altro nome), che va oltre le versioni ufficiali, parla con i contadini e gli operai, segue a dorso di mulo i leader del movimento nella loro attività di costruzione e di educazione popolare, si rende conto di quanto sia diversa la realtà rispetto all’immagine dell’Italia del potere, e ci consegna una lezione di giornalismo validissima oggi più che mai.
Emerge un affresco della società siciliana e delle sue contraddizioni: le classi dirigenti rapaci e prevaricatrici, le donne contadine, motore coraggioso e spina dorsale del movimento, in 500 a Milena, le classi lavoratrici sfruttate oltre ogni limite umano che si battono per avere dignità, la Chiesa nissena, che con la Lettera del Vescovo di Caltanissetta mons. Giovanni Guttadauro per la prima volta prende posizione chiedendo condizioni di giustizia che rispettino il lavoro non meno che la proprietà. Sullo sfondo l’Italia di fine secolo, con lo scontro di potere emerso con lo scandalo della Banca Romana, il ruolo di Crispi, icona di tutte le contraddizioni della classe dirigente siciliana, che reprimerà il movimento dei Fasci con violenza sanguinosa.
Il romanzo-saggio di Serafina Ignoto, docente palermitana, si presenta a Caltanissetta giovedì 12 giugno alle 18,30 alla Libreria Ubik (via Kennedy 9,11): ne parleranno con l’autrice padre Luigi Biancheri, vice-rettore del Seminario, e Fiorella Falci, giornalista e storica.