Venerdì 18 luglio 2025, alle 18:45, presso il cortile parrocchiale di Montedoro e in occasione dell’iniziativa culturale “Visione poetiche”, un gradito ritorno è quello del poeta Carmelo Salvatore Benfante Picogna, autore della raccolta di liriche “Verso dove… πάθει μάθος”, edita dalla casa editrice palermitana Antipodes, nella collana Gemmae.
Una sua silloge di poesie, nei mesi scorsi, è stata presentata e accolta con i favori del pubblico in diverse città della provincia di Caltanissetta, riscuotendo un notevole successo tra i cultori e gli appassionati della “poiesis”, l’ars sublime di creare versi d’autore.
Porteranno i loro saluti iniziali padre Massimiliano Novembre, parroco di Montedoro e la prof. Anna Maria Caruana del direttivo Auser del Vallone, l’associazione locale che ha curato l’evento.
Dialogherà con il poeta Benfante Picogna la prof. Maria Francesca Munì che, con competenza e sensibilità letteraria, intervisterà il poeta sui temi dell’ispirazione creativa presenti e ricorrenti nella sua lirica.
Una guida alla lettura delle sue poesie sarà fatta dal prof. Tonino Calà che ha scritto: “E la presenza dei bambini che giocano, un intercalare di lontane presenze umane che dialogano festanti con madre natura, un immergersi silvano della memoria tra giochi di infanzia che richiamano la poetica dannunziana e pascoliana, coltivando i semi violacei del verde bagolaro per farci i rosari o per le cerbottane dei bambini che tirano i dardi di carta sulla nuca dei passanti”.
Prezioso l’intervento di due bravi e colti interpreti che leggeranno le poesie del poeta: la prof. Graziella Lo Manto e il prof. Peppe Piccillo. La serata sarà allietata dall’esibizione del maestro Giuseppe Noto che eseguirà dei brani musicali.
Se la poesia è sincera disposizione alla vita può essere una spada indomita nella roccia e un’acqua che sobria scorre nel letto del fiume.
Con delle metafore ardite e calzanti ci piace pensare alla poesia di Benfante Picogna che, tra nostalgie insistenti del passato e visioni audaci del futuro, smuove e cattura l’attenzione estasiata dell’ascoltatore, il quale trova nei suoi originali versi lo spirito coraggioso e sovversivo del poetare: il corpo dell’anima del suo canto aurorale!
Tonino Calà


