Mostra mappe storiche di Caltanissetta, una riflessione dell’arch. Giuseppe Saggio

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di Giuseppe Saggio

Una riflessione dell’architetto Giuseppe Saggio sulla mostra delle carte topografiche del territorio esposta nella sede di Sicilbanca fino al 6 dicembre. Si sposterà poi all’Info point della Pro Loco di Caltanissetta.

Le mappe della città di Caltanissetta risalgono al periodo post unitario ed alcune sono realizzate in cartapecora, un supporto non solo resistente nel tempo, ma anche di dimensione adeguate ad ospitare successive modifiche dovute all’estendersi dell’agglomerato urbano..

Le carte datate e firmate in basso o a margine, risalgono tra il 1875 e 1878, ho avuto la fortuna di vederle e di utilizzare le copie negli anni 90 (1995 – 96), sia nei miei studi urbanistici ,che per i pareri istituzionali.

Grazie al loro studio ho potuto scoprire tante particolarità che altrimenti non avrei scoperto.

È finalmente possibile fare un’esplorazione nei luoghi e nel tempo, della “Caltanissetta Scomparsa”… Grazie al lavoro della cara amica dott. Laura Corso (allora Direttrice dell’Agenzia del Territorio), che ci permette di viaggiare attraverso i secoli con queste straordinarie carte. Un grande lavoro che ci porta a vedere e comparare la “grande” Caltanissetta che fu (sic!!!) con le sue trasformazioni … Riviviamo i mille vicoli spariti per far posto ad una città più ordinata, le piazze nate e quelle smarrite, i monumenti abbattuti … Vedere quanto il territorio e le sue campagne lambivano la città, e ne era parte integrante, come se potessimo sentire il suo flusso e il suo cambiamento nel tempo.

Queste carte di Caltanissetta, realizzate nella seconda metà del XIX secolo, da tecnici professionisti che non disponevano dei mezzi di rilevazione del territorio equiparabili a quelli attuali, ma sopperivano con l’esperienza e grande professionalità che e, rappresentano un capolavoro dell’arte cartografica e un documento storico di grande valore. hanno creato una mappa dettagliata che cattura l’essenza della città all’interno delle sue “mura”. Questa mappa non è solo una rappresentazione geografica; è un’opera d’arte che riflette la complessità e la bellezza di Caltanissetta nel XIX secolo che da paese feudale, succube e sottomesso ai Moncada … non solo è città libera… ma CAPITALE. La sua importanza va oltre la semplice osservazione; è una testimonianza della visione urbanistica dell’epoca e un punto di riferimento per gli studi storici e architettonici grazie anche al genius loci della odonomastica ancora (quasi tutta originaria)

Mettendo in evidenza particolari inediti e/o scomparsi (isola del tondo, anomalie catastali alla Provvidenza e alla Saccara, ecc.);

Come città Capo Vallo, si maturò l’idea di creare una mappa dettagliata della città, mancante di una rappresentazione moderna e particolareggiata.

Esisteva soltanto la “Pianta Modografica del Casegiato di Caltanissetta redatta dall’arch. Comunale Agostino Lopiano (firmata in basso a dx) (foto 1 -2)… erroneamente attribuita da alcuni presunti sedicenti “storici (sic!!!?’) al Mortillaro che …. solo la pubblica nel 1853 senza data, ma databile intorno al primo quarto del XIX sec., e comunque tra il 1837 e il 1853, periodo in cui il governo del Regno delle due Sicilie conferì al marchese Vincenzo Mortillaro di Villarena l’incarico di completare le operazioni catastali in Sicilia, con il relativo supporto cartografico, si può notare che i limiti dei quartieri sono diversi da quelli che oggi conosciamo, specialmente la divisione tra i quartieri S. Flavia (S. Venera) e quello di S. Francesco, si attesta sulla v. S. Domenico, come indica F. Pecchenda (alias Luciano Aurelio Barile) nel suo “Ragioni a Pro della Reintegrazione della Città di Caltanisetta al Sagro Regio Demanio del Regno di Sicilia” Napoli 1756.

E’ visibile la Via San Domenico, che è visibilmente un nuovo asse viario diritto e “largo” estraneo alla tipologia “disordinata del quartiere che dimostra essere un taglio urbanistico del XV sec.

Il tracciato viario del “rione” è sinuoso, non ortogonale apparentemente labirintico con molti vicoli ciechi (molti oggi occlusi con la realizzazione di garage ecc) che seguono l’andamento de livello del terreno, le isoipse.

Nel 1874 si iniziò a redigere la carta unica in cartapecora, del Catastale di Caltanissetta, completata nel 1875. Dopo si fecero (foto 3 -4) queste mappe, composta da 4 fogli (che non rappresentano i 4 quartieri singoli) così abbiamo: nella sezione 1a il quartiere San Rocco con propaggini del quartiere Zincàri; nella sezione 2a il quartiere Santa Flavia o Santa Venera; . nella sezione 3a il rione Angeli del quartiere San rancesco; nella sezione 4a il quartiere Zincàri e parte del quartiere San Francesco) rappresenta una delle più grandi opere di cartografia urbana dell’Europa del Ottocento.

L’eredità di queste carte, rimane viva nelle strade della città che sono così accuratamente disegnate,. E continuano ad essere un punto di riferimento per gli studi storici e architettonici, un testimone del passato che ancora oggi guida i passi dei visitatori.

Queste mappe, a mio avviso, dettagliate che hanno rivoluzionato l’arte della cartografia urbana potrebbero diventare un punto di riferimento per gli studi storici e architettonici (solo per chi le capisce e le sa interpretare ….sic!!.

Oggi, grazie all’IA … si potrebbe realizzare per revitalizzare, preservare e assicurare l’accesso universale a questa importante risorsa rappresentata da queste straordinarie carte.

Utilizzando le avanzate tecnologie geospaziali web, si potrebbero trasformare la presentazione grafica delle mappe in un’applicazione web geospaziale, consentendo di sovrapporre dati georeferenziati che vanno dall’antichità ai giorni nostri.

Questo strumento non solo offrirebbe una visione dettagliata della Caltanissetta del XIX secolo, ma permetterebbe anche di confrontarla con la moderna città. Gli utenti potrebbero navigare la mappa, esplorare le strutture e i monumenti e collegarsi a una vasta gamma di dati storici e architettonici. La mappa interattiva diventerebbe così un’innovativa risorsa per gli studiosi e i visitatori che desiderano immergersi nella storia e nell’evoluzione urbana di Caltanissetta”.

Giuseppe Saggio

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