Non sono tutti gli stessi

Tonino Cala
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Da diverso tempo, ho pensato e penso che Papa Francesco e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella fossero e siano due punti di riferimento per l’Italia, per l’Europa e per il Mondo. Pur non mitizzandoli né facendo l’apologia e la santificazione della loro opera e persona!

Non andrà persa la testimonianza e il magistero di Papa Francesco per le cose che ha detto e per quello che ha fatto. Coloro che lo hanno contestato e odiato sono persone mediocri che per invidia distruttiva non hanno capito nulla di lui, come molti non hanno capito la difficile responsabilità politica assunta dal nostro Presidente della Repubblica che, desidero ricordare, non voleva essere rieletto. I fatti ci convincono sempre e non certamente le pie intenzioni!

Non si può generalizzare ed è facile “sparare su” e giudicare sbrigativamente l’opera svolta da Papa Francesco e dal Presidente Sergio Mattarella, senza conoscere i fatti e senza sapere valutare serenamente il loro pensiero e la loro azione politica e religiosa. Troppa gente cade in contraddizione e non se ne rende conto, parlando a sproposito e vittime dei loro cattivi pensieri. Presi da un’invidia che non fa onore al genere umano!

Per me Francesco è stato un leader religioso “umano”, consapevole dei propri limiti e della propria dolente umanità, non certo un predicatore che pontifica. Nulla di astratto né di metafisico.

Ha saputo interpretare alla lettera il messaggio evangelico rivolto a tutti, credenti e non credenti, di un rappresentante di Dio in terra che si fa presente tra gli uomini, sempre pronto a esserci con le sue parole di conforto e la sua pastorale aperta e tollerante. Questo sicuramente. Per quello che ne sappiamo.

Sono laico e non so pregare come sanno fare i religiosi e i credenti abituali. Ma riconosco la grandezza degli uomini, come Papa Francesco, e la loro spiritualità.

Non sono mai stato ateo, anche nei momenti più bui della mia vita. Aperto e possibilista, senza alcuna ironia, senza alcun sarcasmo. Chi siamo noi per dire come stanno le cose? Cosa ne sappiamo? Anche la scienza non sa un bel nulla! Anzi la scienza pretende di sapere, come la tecnica, cadendo in un delirio di autosufficienza etica che è sbagliata e non corrisponde alla realtà dei fatti.

Papa Francesco, da buon pastore, non giudicava, semmai giudicava il giudizio: “Se una persona è gay, cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicare?”. È preferibile la laicità tollerante che è disponibile al confronto ed è aperta al mistero, come ha saputo anche fare il nostro Presidente Mattarella che certamente era in piena sintonia con papa Francesco.

La chiusura è tautologica, il pensiero non può essere chiuso in sé stesso! Non è il caso. Laici e disponibili al confronto dialettico: per convinzione razionale e per fede personale e collettiva.

Tonino Calà

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