Soltanto 236.000 euro dalla regione Siciliana per tutti i Comuni dell’isola che sostengono economicamente le donne vittime di violenza.
Il cosiddetto “Reddito di Libertà”, una misura importante, che potrebbe permettere alle donne in condizione di povertà di intraprendere un percorso di indipendenza economica e di autonomia, con una fonte di reddito stabile per un determinato periodo di tempo, viene mortificato dallo stanziamento irrisorio della Regione siciliana, assessorato della Famiglia e delle Politiche sociali, che invita, con un apposito avviso, i Comuni che, in sinergia con i centri antiviolenza o con le strutture di accoglienza a indirizzo segreto iscritte all’albo regionale, vogliono avviare un progetto personalizzato in favore delle donne vittime di abusi e maltrattamenti, anche con figli minori o disabili.
Potrà essere richiesto un contributo annuo non superiore a 10 mila euro per ciascuna donna.
236.000 diviso 10.000 significa che potranno essere finanziati appena 23 progetti in tutta la Regione, nonostante le dichiarazioni roboanti dell’assessore Nuccia Albano: “Anche quest’anno abbiamo finanziato una misura che aiuterà le donne ad affrancarsi dai casi di violenza domestica, favorendone l’indipendenza economica. Il reddito di libertà, finalizzato all’acquisizione o alla riacquisizione della propria autonomia e indipendenza personale, sociale ed economica, è un aiuto concreto per quelle donne che vogliono riprendere in mano la propria vita, mettendo anche al sicuro i propri figli. Tra le spese ammissibili, il contributo al pagamento del canone di affitto per abitazione o attività lavorativa, le spese di attivazione delle utenze, le polizze assicurative e l’apertura e tenuta di un conto corrente dedicato bancario o postale”.
Il budget regionale di 236.000 euro sarà disponibile fino ad esaurimento dei fondi
La domanda, firmata dal legale rappresentante del Comune richiedente, dovrà essere trasmessa in formato pdf, esclusivamente tramite invio con posta certificata all’indirizzo dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it a partire dal prossimo primo ottobre e non oltre il 31 dello stesso mese.
L’avviso è stato pubblicato sul portale della Regione Siciliana.