dal Consigliere comunale di San Cataldo Giampiero Modaffari riceviamo e pubblichiamo:
SAN CATALDO: QUESTIONE TARI: il Gruppo politico di “Riprendiamoci la Città” in merito alla risposta di SOGET del 15 dicembre 2025 sull’Atto di Indirizzo del Consiglio Comunale in materia TARI – Richiesta di intervento a difesa dei cittadini sancataldesi –
Il Gruppo Consiliare “Riprendiamoci la Città”, attraverso il consigliere Giampiero Modaffari, interviene in merito alla recente risposta fornita da SOGET il 15 dicembre 2025, relativa all’Atto di Indirizzo approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale sulla gestione della TARI.
A fronte di una comunicazione del Sindaco che ha definito tale risposta “favorevole ai contribuenti”, riteniamo necessario richiamare l’attenzione su aspetti che appaiono tutt’altro che soddisfacenti. Il concessionario ha infatti ammesso di aver applicato per anni un criterio sanzionatorio illegittimo: il cosiddetto “cumulo materiale”, ovvero l’irrogazione di cinque sanzioni distinte per lo stesso errore, riferito a cinque annualità diverse, anziché il “cumulo giuridico” previsto dalla legge, che prevede una sola sanzione, eventualmente maggiorata.
Questa pratica ha prodotto avvisi di accertamento onerosi, con conseguenze pesanti sulle tasche di tantissime famiglie, spesso in difficoltà, ignare dei propri diritti e mai informate della possibilità di un percorso trasparente e partecipato. SOGET ha corretto questa erronea applicazione solo per quei cittadini che hanno presentato formale richiesta di annullamento in autotutela. Per tutti gli altri, nessuna rettifica: il silenzio dell’Amministrazione su questo punto è inaccettabile!.
Ma non è finita qui. Il concessionario ha sistematicamente calcolato la superficie utile tassabile ai fini TARI delle unità immobiliari censite catastalmente quali C [C/1 (Negozi e botteghe) – C/2 (Magazzini e locali di deposito) – C/3 (Laboratori per arti e mestieri) – C/4 (Fabbricati e locali per esercizi sportivi) – C/5 (Stabilimenti balneari e di acque curative) – C/6 (Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse) – C/7 (Tettoie chiuse o aperte)], utilizzando la superficie indicata in visura catastale con DATI DI SUPERFICIE, sempre superiore alla consistenza, che nulla ha a che vedere con la superficie utile calpestabile che risulta quella indicata in visura quale CONSISTENZA! (sempre MINORE di quella indicata con DATI DI SUPERFICIE)!.
L’uso di un dato più elevato ha comportato accertamenti palesemente illegittimi, emessi spesso per un intero quinquennio, senza alcuna comunicazione preventiva ai cittadini, come invece richiesto dal Regolamento Comunale TARI del 2023.
Ancora più grave è la mancata attivazione del contraddittorio preventivo, un diritto fondamentale riconosciuto dallo Statuto del Contribuente e richiamato espressamente dal nostro Regolamento Comunale (Art. 6, comma 2). Il concessionario non ha mai invitato i cittadini a fornire chiarimenti prima di emettere avvisi di accertamento. Ha agito unilateralmente, senza rispettare né la legge né i principi di trasparenza e correttezza amministrativa.
Il nostro Gruppo Consiliare chiede con urgenza al Sindaco di intervenire in via formale per:
- intimare al concessioario l’annullamento in autotutela di tutti gli avvisi illegittimi;
- disporre il rimborso o la compensazione delle somme indebitamente versate;
- obbligare il concessionario a emettere una notifica di contraddittorio preventivo prima di ogni nuovo accertamento;
- richiedere l’applicazione delle sanzioni contrattuali previste per condotte in violazione dello Statuto del Contribuente;
- valutare la posizione dell’Assessore competente, la cui inerzia in una materia così rilevante appare incomprensibile.
Non è sufficiente che il concessionario ammetta di aver sbagliato. Occorre che il Comune assuma con fermezza il proprio ruolo di garante dei diritti dei cittadini.
L’Atto di Indirizzo votato all’unanimità dal Consiglio deve tradursi in azioni concrete, non in comunicazioni di facciata.
I cittadini di San Cataldo meritano risposte chiare, giuste e tempestive. Non possiamo permettere che paghino per errori non loro.
Giampiero Modaffari Consigliere Comunale – Gruppo “Riprendiamoci la Città”
Pubblichiamo anche integralmente la Lettera che in merito alla questione è stata formalmente inviata al Sindaco di San Cataldo
San Cataldo, 18/12/2025
Al Sig. Sindaco del Comune di
SAN CATALDO
E. p.c.
Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale di
SAN CATALDO
Ai Consiglieri Comunali
SAN CATALDO
OGGETTO: Posizione del Gruppo Consiliare “Riprendiamoci la Città” in merito alla risposta
di SOGET del 15 dicembre 2025 sull’Atto di Indirizzo del Consiglio Comunale in
materia TARI – Richiesta di intervento a difesa dei cittadini sancataldesi –
Il nostro Gruppo Consiliare “Riprendiamoci la Città” esprime con fermezza sconcerto,
preoccupazione e indignazione per il modo in cui sta procedendo l’amministrazione comunale in
relazione alle irregolarità sistematiche e reiterate nella riscossione del tributo TARI, in
particolare riguardo alla recente risposta del concessionario all’Atto di Indirizzo votato
all’unanimità dal Consiglio Comunale.
È paradossale, se non inquietante, constatare come Lei Sig. Sindaco possa considerare “favorevole ai contribuenti” la semplice ammissione da parte del concessionario di aver applicato un metodo sanzionatorio illegittimo – il cosiddetto cumulo materiale – anziché quello previsto dalla legge, ossia il cumulo giuridico, che prevede una sola sanzione, eventualmente maggiorata del 50% per la stessa tipologia di errore e non invece 5 sanzioni intere per gli avvisi che hanno riguardato 5 anni! (Il tutto ridotto se vi versa entro 60 giorni).
Questa violazione, ormai ammessa dallo stesso concessionario, ha generato onerosi accertamenti multiplo-annuali che hanno e stanno prosciugato, per somme non dovute, le tasche di centinaia di famiglie, spesso fragili, ignare e mai informate del loro diritto a un percorso equo e trasparente.
Il concessionario ha riconosciuto, in sede di incontro online tra Lei ed i consiglieri comunali, di avere applicato il cumulo giuridico solo a chi ha presentato istanza di annullamento in Autotutela, lasciando nell’ombra la grande maggioranza dei cittadini.
Chi li tutela? Lei Sig. Sindaco? La Giunta? Apparentemente nessuno.
Lei, Sindaco, è stato per anni un riferimento nella tutela dei consumatori. Oggi, però, non riconosciamo più quella figura. Assistiamo invece a una subordinazione passiva nei confronti del concessionario, a un’acquiescenza e inerte inazione.
Sulla questione della presunta correttezza dell’operato del concessionario in merito alla mancata attivazione del contraddittorio preventivo, si rileva sommessamente ed in punta di piedi che il Regolamento Comunale di San Cataldo per la TARI 2023 – approvato con deliberazione C.C. n. 72 del 13.06.2023 – contiene precise disposizioni che il concessionario è probabile abbia sistematicamente ignorato.
Ci riferiamo alle previsioni di cui all’Art. 6, comma 2, Regolamento TARI 2023 che espressamente così recita:
““…per le unità immobiliari a destinazione ordinaria iscritte o iscrivibili nel catasto edilizio urbano,
a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo a quello di emanazione di un apposito
provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che attesta l’avvenuta completa attuazione
delle disposizioni volte a realizzare l’allineamento tra i dati catastali relativi alle unità immobiliari e
i dati riguardanti la toponomastica e la numerazione civica interna ed esterna, di cui all’art. 1,
comma 647, della Legge 27/12/2013, n. 147, la superficie tassabile sarà determinata, a regime,
dall’80% della superficie catastale determinata secondo i criteri stabiliti dal D.P.R. 23/03/1998,
n.138. All’atto dell’entrata in vigore del predetto criterio, il Comune provvederà a comunicare ai
contribuenti interessati la nuova superficie imponibile mediante notifica con raccomandata A/R,
mediante PEC o altri forme idonee a garantire la conoscibilità dell’atto al contribuente ed a
rispettare i principi dello Statuto del Contribuente…”
A questo punto ci poniamo una domanda?: il concessionario della riscossione dei tributi ha
mai effettuato tale notifica? La risposta è palese: no!.
Lo stesso concessionario ha applicato unilateralmente il criterio dell’80% senza informare i
cittadini ed emettendo degli avvisi di accertamento tra l’altro non per un solo anno bensì per un
quinquennio!, violando di fatto il diritto alla trasparenza amministrativa sancito dallo Statuto del
Contribuente (Legge 27/07/2000, n. 212 e s.m.i.).
Ed ancora in modo sistematico e massivo negli avvisi inoltrati ai contribuenti, abbiamo potuto
appurare a seguito di riscontro oggettivo, l’errata determinazione della superficie tassabile per
categorie catastali C [C/1 (Negozi e botteghe) – C/2 (Magazzini e locali di deposito) – C/3
(Laboratori per arti e mestieri) – C/4 (Fabbricati e locali per esercizi sportivi) – C/5 (Stabilimenti
balneari e di acque curative) – C/6 (Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse) – C/7 (Tettoie chiuse o
aperte)]. Infatti per le stesse secondo la normativa vigente, la base imponibile per la TARI è costituita
dalla superficie utile calpestabile dei locali, cioè la superficie netta dell’unità immobiliare, misurata
al filo interno dei muri, con esclusione dei muri perimetrali, i pilastri e i divisori interni.
Questa superficie, per le unità immobiliari censite catastalmente in categoria C è indicata in visura con la dicitura CONSISTENZA ed è la superficie – in mancanza di misurazioni dirette della superficie utile interna calpestabile – da considerare ai fini del calcolo della TARI. Di contro il concessionario invece ha inserito nei suoi accertamenti il dato indicato con DATI DI SUPERFICIE, questo ultimo sempre superiore alla consistenza, che nulla ha a che vedere con la superficie utile calpestabile o coNel caso in esame è stata applicata una superficie ai fini TARI di 103 mq, mentre – in assenza di misurazione diretta della superficie utile – si sarebbe dovuta applicare una superficie di 90 mq
(Consistenza). E’ ovvio che tale massivo errore ha comportato che il concessionario, sistematicamente
utilizzando i “DATI DI SUPERFICIE”, ha provveduto a generare accertamenti palesemente illegittimi e non dovuti!.
Eppure, né Lei Sig. Sindaco né la Giunta hanno mai rilevato questa anomalia. Silenzio Totale!.
Ritornando alla mancata attivazione del contraddittorio preventivo, che il concessionario giustifica con presunti vincoli normativi, lo stesso dimentica che il Comune di San Cataldo ha già recepito lo Statuto del Contribuente nel proprio Regolamento TARI (Art. 6, comma 2), richiamando esplicitamente il rispetto dei suoi principi.
L’Art. 6-bis della Legge 212/2000 impone, salvo eccezioni tassative, che ogni atto autonomamente impugnabile sia preceduto da un invito al contraddittorio. L’applicazione “automatica” di accertamenti non esclude tale obbligo, specie in presenza di errori manifesti o presunte omissioni dichiarative.
Il concessionario non ha mai inviato alcun invito a fornire chiarimenti prima di notificare avvisi plurisanzionatori. Ha agito probabilmente in violazione della legge!.
Il nostro Gruppo Consiliare ritiene doveroso condividere e rilanciare alcune osservazioni fondamentali emerse in questi giorni, che ben sintetizzano non solo un legittimo dissenso tecnico, ma un vero e proprio allarme giuridico per i cittadini.
Un richiamo condiviso: verso una gestione trasparente e conforme alla legge
Non basta che il concessionario riconosca di aver sbagliato: non è sufficiente un semplice “aggiornamento automatico” sulla piattaforma PagoPA, senza alcun atto formale di rettifica o annullamento degli avvisi viziati. Questa prassi, presentata come semplificazione, in realtà espropria i contribuenti di ogni garanzia giuridica!.
Come da noi più volte ribadito — e come recentemente evidenziato con grande lucidità da altre forze consiliari — l’avviso di accertamento originale rimane un titolo esecutivo finché non viene formalmente annullato o rettificato in autotutela. Il semplice pagamento di una somma ridotta su un portale digitale non cancella l’atto illegittimo, né lo sostituisce con un nuovo provvedimento motivato. Questo lascia i cittadini esposti a future azioni di recupero, magari da parte di un nuovo concessionario, con il rischio di vedersi richiedere nuovamente somme già “pagate”, sebbene in forma irregolare.
Inoltre, la mancata applicazione del contraddittorio preventivo, ormai obbligatorio per legge (Art. 6‑bis dello Statuto del Contribuente, introdotto dal D.Lgs. 219/2023), rappresenta una violazione strutturale dei diritti di difesa. Non è accettabile che il concessionario si trinceri dietro l’assenza di un aggiornamento formale del Regolamento Comunale: il nostro Comune ha già richiamato espressamente lo Statuto del Contribuente nel proprio Regolamento TARI 2023 (Art. 6, comma 2), e ciò impone l’applicazione immediata dei principi di trasparenza e partecipazione, soprattutto in sede di accertamento sanzionatorio.
Alla luce di quanto sopra, il nostro Gruppo Consiliare invita la S.V. a richiedere con urgenza un suo immediato intervento per
INTIMARE
formalmente al concessionario:
L’annullamento in autotutela di tutti gli avvisi inoltrati e afferenti la questione di cui all’ordine del giorno votato dal Consiglio Comunale;
Il rimborso o la compensazione di tutte le somme indebitamente versate a seguito dell’applicazione del cumulo materiale e degli errori sulla superficie imponibile;
L’emissione di notifiche, aventi la funzione di contraddittorio preventivo, prima dell’emissione di avvisi di accertamento. Il tutto nel rispetto del Regolamento TARI 2023 del comune di San Cataldo,
La messa in atto delle più opportune azioni di recupero delle sanzioni applicate dal concessionario secondo il criterio del cumulo materiale ed afferenti quanti NELL’ARCO DELL’ATTUALE GESTIONE DEL SERVIZIO DI RISCOSSIONE non avendo richiesto annullamento in autotutela – hanno versato indebitamente somme non dovute.
Inoltre si ribadisce quanto esternato in Consiglio Comunale, reiterando la nostra richiesta di attivazione delle procedure sanzionatorie contro il concessionario per procurato allarme sociale e reiterata condotta in violazione dello statuto dei contribuenti.
Ed a questo punto lo invitiamo altresì a richiedere le dimissioni dell’Assessore competente, che ha manifestato assoluta inerzia e mancato interesse, in una materia e per un problema di azione del concessionario di fondamentale rilevanza sociale ed economica per le famiglie sancataldesi. Non abbiamo mai assistito ad una presa di posizione a favore dei concittadini nemmeno dopo le vibrate proteste di quasi tutto il Consiglio Comunale!
Signor Sindaco, non si nasconda dietro comunicati istituzionali autocompiaciuti.
Il Regolamento Comunale sulla TARI (Art 6 comma 2) e le norme vigenti, sono chiari.
Gli errori massivi sugli avvisi di accertamento inviati ai nostri concittadini sono altrettanto!.
Non aspettiamo che per l‘ennesima volta siano ancora i nostri concittadini a perdere intere giornate di tempo e lavoro per richiedere di sistemare qualcosa che altri hanno prodotto!
Il tempo delle scuse è finito. Il tempo della difesa dei cittadini deve cominciare ora!.
Il Consigliere Comunale
Giampiero Modaffari

