“Svegliatevi e agite per il bene di tutti!” Il Vescovo celebra la Messa nell’Aula consiliare

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“Il futuro è già qui, è ora, ed è in mano a ciascuno di voi”: così ha esortato il Vescovo gli Amministratori

Il tema dell’unità, fondamento della pace e dell’efficacia dell’azione politica e amministrativa, è stato al centro dell’omelia del Vescovo mons. Mario Russotto nella celebrazione in Aula consiliare di lunedì 23 dicembre, dedicata ai dipendenti comunali e agli amministratori in prossimità del Natale. Un richiamo chiaro e forte al superamento delle logiche di contrapposizione e di propaganda che sviliscono l’azione politica e distruggono le prospettive di rinascita della nostra comunità.

Troppo spesso sono state ostacolate proposte virtuose per la città solo perché nate da una fazione opposta a quella di appartenenza – ha ricordato il Vescovo – Prima di decidere e agire fermatevi a riflettere e chiedetevi quale bene si stia perseguendo: se quello personale, basato su gloria individuale ed egocentrismo, o quello collettivo.

Caltanissetta, per decenni, ha vissuto una stasi impaludata che, a differenza di quanto registrato in altri territori, ha ostacolato il progresso. In città da troppo tempo si registra una prevalenza individualistica dove, chi non vince, ostacola le idee altrui anche se virtuose. Il criterio “né io né tu” va abbandonato”.

L’unità della società in una visione comunitaria, al di là delle differenze di posizione, e la necessità di impegnarsi senza clamori mediatici è stata paragonata, in trasparenza con la natività di Betlemme, al senso stesso dell’incarnazione di Cristo che nel Natale si realizza:

Alla capanna di Betlemme, luogo sperduto e dimenticato dai potenti, sono arrivati poveri pastori e nobili Re Magi. Gente del popolo, emarginati e intellettuali accanto, uno all’altro, senza pregiudizio ma con il desiderio di promuovere un obiettivo comune: raggiungere la grotta con il Bambino Gesù.

Il figlio di Dio ha scelto di farsi uomo nella piccolezza, senza proclami, senza rumore, senza clamore. Un silenzio contrapposto ai proclami che il Governatore stava lanciando in tutto il regno per promuovere il censimento.

Siate promotori di pace  in questo tempo in cui la pace è sepolta noi dobbiamo imparare a seppellire l’ascia di guerra. Dobbiamo tessere la pace dentro le nostre coscienze  esercitando la prudenza e la conoscenza, in sinergia tra voi, senza dare sfogo ad aggressività o violenza ma ponendovi come esempio di civiltà e portando umanità e sostegno al territorio”.

Siate tutti portatori di luce senza attendere che siano altri ad assumersi la responsabilità di agire, senza rinunciare alla collaborazione, senza puntare il dito contro chi sbaglia ma andando incontro suggerendo soluzioni.

Non restate in silenzio a dormire ma svegliatevi e agite per il bene di tutti. Auspico che questo Natale riaccenda la fiammella della speranza e illumini il futuro per trasformare questo difficile presente in un futuro radioso. Non regalate oggetti ma opere di bene”.

Sia questo Natale l’inizio della speranza in questo tempo triste – ha concluso il Vescovo – smarrito, confuso, difficile, anche dal punto di vista economico, lavorativo. Dobbiamo mettere in evidenza il bene che siamo, il bene che facciamo, allora sì, sarà Natale. Regalate voi stessi a questa città come fari luminosi, come opere di bene, perché il futuro è già qui, è ora, ed è in mano a ciascuno di voi”.

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