La Regione Siciliana ha prorogato lo stato di crisi ed emergenza regionale relativo al dissesto di via Redentore a Caltanissetta, teatro nel dicembre 2024 di un grave cedimento che aveva costretto diverse famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni.
In base al Decreto Presidenziale n. 553/GAB del 9 luglio 2025, emanato in attuazione della Delibera di Giunta Regionale n. 203 del 1° luglio 2025, il Dipartimento Regionale Tecnico ha disposto la proroga delle attività di osservazione per un periodo non inferiore a dodici mesi, al fine di approfondire le cause e individuare soluzioni definitive per la messa in sicurezza dell’area.
Le indagini e le consulenze tecnico-scientifiche continueranno a essere curate dagli Atenei di Enna “Kore”, Palermo e Catania, in collaborazione con il Centro Operativo di Difesa Ambientale (CODA), nell’ambito di un percorso di monitoraggio e studio avviato nei mesi scorsi.
Il provvedimento, trasmesso anche al Sindaco di Caltanissetta, avv. Walter Tesauro, prevede che l’Amministrazione comunale fornisca una relazione dettagliata sui conteggi e sulle fatture relative ai ristori concessi alle famiglie sgomberate, per consentire la verifica della congruità delle somme già erogate e programmare eventuali ulteriori interventi di sostegno.
L’on. Michele Mancuso in proposito ha dichiarato: “Questa proroga rappresenta un passo decisivo per dare risposte concrete a chi ha vissuto questa tragedia. Mi impegno a portare avanti un iter che possa garantire ristoro e soluzioni alle famiglie che ancora oggi convivono con questa difficoltà. Sarò in prima linea affinché la Regione, il Comune di Caltanissetta e gli enti tecnici proseguano un lavoro serio e coordinato per restituire sicurezza e serenità ai residenti di via Redentore”.
Le indagini in corso consentiranno di definire un quadro tecnico completo e di predisporre, al termine dei lavori universitari, una relazione conclusiva con gli schemi progettuali di intervento per il consolidamento e la messa in sicurezza dell’intera area.
Roberto Gambino ha rilasciato in proposito questa dichiarazione:
“Dalla stampa locale apprendo la proroga per lo stato d’emergenza della via Redentore. Il provvedimento viene presentato come una conquista utile a risolvere il problema ma non è così. Innanzitutto occorre capire da cosa deriva l’esigenza della proroga, da quanto è dato sapere il tutto è conseguenza di una mancata consegna entro i termini imposti dal commissario, degli elaborati da parte di uno dei soggetti accademici incaricati.
Ció comporta una criticità, anzi la madre di tutte le criticità, il prolungarsi dell’obbligo da parte dei residenti di vivere fuori dalla loro abitazione a causa di una calamità naturale certificata dal decreto del presidente della regione, questa proroga non fa altro che allungare l’agonia dei nostri concittadini colpiti nel loro intimo familiare e costretti a pagare mutui e affitti.
La cosa più triste è che la “comunicazione” politica presenta il provvedimento come positivo e il dante causa dell’amministrazione Tesauro mette il cappello sul provvedimento commissariale, ma su quel cappello ci si è seduto sopra a dimostrazione della profonda pochezza politica del soggetto e dei suoi sodali.
In conclusione esprimo la mia solidarietà e vicinanza, non solo formale, alle famiglie e considerato che i fessurimetri allarmati sono già stati installati a cura dell’ufficio tecnico comunale, chiedo al commissario Alongi, che è uomo di grande pragmatismo, di valutare il rientro urgente delle famiglie nelle loro case, se le risultanze delle verifiche tecniche lo consentiranno”.
