Giovedì 5 dicembre alle 16,30 a Caltanissetta
“L’onorevole Giovanni Guarino Amella e la rinascita del Parlamento siciliano“, questo il titolo del convegno di studi organizzato dalla rivista Studi Storici Siciliani con la Fondazione Guarino Amella ed il patrocinio di Sicilbanca e Fondazione Sicana, giovedì 5 dicembre alle 16,30, nella sede di Sicilbanca, in via F. Crispi, 25 a Caltanissetta.
Dopo il saluto istituzionale di Giuseppe Di Forti, presidente di Sicilbanca e Fondazione Sicana, lo scrittore Enzo Russo introdurrà i lavori del Convegno, con le tre relazioni di: Gabriella Portalone, docente presso l’Università di Palermo (Guarino Amella: una vita per la Sicilia), Gero Di Francesco, condirettore della rivista Studi Storici Siciliani (Guarino Amella, un nisseno d’adozione tra Democrazia Sociale e Partito Democratico del lavoro) e Marcello Saija, storico, docente presso le Università di Catania, Messina e Palermo (L’autonomia siciliana, una lettura di lungo periodo).
Giovanni Guarino Amella (1872-1949) avvocato, pro-sindaco di Canicattì prima della Grande Guerra, eletto al Parlamento nel 1919, rieletto nel 1921 e nel 1924 nelle liste della Democrazia Sociale, e fu subito senza tentennamenti oppositore del fascismo nascente, nonostante la presenza di diversi deputati del suo partito nel governodi coalizione formato da Mussolini.
Fu Segretario dell’Aventino, dopo il delitto Matteotti, protagonista di diversi episodi in cui dovette fronteggiare la violenza armata delle squadre fasciste. Nel ventennio della dittatura si ritirò a Canicattì a svolgere la sua professione di avvocato, con uno studio anche a Caltanissetta, in via Cavour, che condivideva con il giovane avvocato popolare Giuseppe Alessi.
All’arrivo degli Alleati nel 1943 fu nominato sindaco di Canicattì, e si spese immediatamente per l’autonomia speciale della Sicilia, già delineata nel suo impegno politico sin dal 1906, che indicava come l’unica possibile soluzione del divario tra Nord e Sud. Avrebbe partecipato ai lavori della Consulta regionale e contribuito significativamente alla stesura dello Statuto autonomistico della Sicilia, approvato nel maggio del 1946.
Figura da riscoprire, Giovanni Guarino Amella fu uno dei padri dell’Autonomia siciliana, su posizioni originali e non allineate con le formule politiche del secondo dopoguerra, molto impegnato anche sui temi del lavoro e della riforma agraria. Morì a Palermo nel 1949