Perché tenere nascosta per tre mesi l’intitolazione del Foyer al M° Pastorello?

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L’Amministrazione comunale ha annunciato, soltanto dopo la richiesta pubblica di un gruppo di cittadini nisseni di intitolare il Foyer del teatro Margherita al concittadino Luigi Vannucchi, attore e regista di fama nazionale, che il suddetto Foyer è già stato intitolato al M° Giuseppe Pastorello, concittadino eminente nell’ambito della musica lirica, promotore del Concorso internazionale “Vincenzo Bellini” che per diversi anni ha portato a Caltanissetta cantanti lirici e musicisti da tutto il mondo.

In attesa di conoscere quale proposta alternativa di intitolazione a Luigi Vannucchi l’Amministrazione intende avanzare, non si può fare a meno di rilevare quanto sorprendentemente e incomprensibilmente questa scelta sia stata tenuta sottotraccia, limitandosi, ed era inevitabile, a pubblicare la delibera di Giunta nel sito del Comune, nell’elenco generale degli atti amministrativi, senza dare nessun rilievo a questa decisione, che risale al 13 dicembre 2024.

Peraltro l’Amministrazione avrebbe dovuto conferire a questa scelta solennità e senso dell’identità cittadina, visti i toni elevati con cui, tre mesi dopo e solo per rispondere negativamente alla richiesta che riguardava Luigi Vannucchi, e, da parte delle associazioni femminili, la giornalista Nuccia Grosso, l’Amministrazione l’ha resa pubblica e l’ha motivata.

Eppure il Comune dispone di un efficiente Ufficio Stampa che dà quotidianamente notizie degli atti amministrativi, degli incontri istituzionali e a volte persino delle intenzioni annunciate da parte degli Amministratori, Ufficio che invece in questo caso non è stato attivato.

Peraltro nella Giunta Tesauro è presente una delega specifica alla Comunicazione che fa il paio con la delega all’Identità cittadina, entrambe affidate alla competenza dell’assessore Pier Paolo Olivo, che nel caso della intitolazione al M° Pastorello, la prima di iniziativa di questa Amministrazione, non ne ha fatto alcun cenno.

Ci sembra questa vicenda un altro sintomo della mancanza di visione e di coesione tra amministratori, tra gli amministratori e gli Uffici, un sintomo di mancanza di senso del ruolo che la cultura può rappresentare nella costruzione dello spirito pubblico, un indicatore dell’approssimazione che sempre più sta connotando anche le attività ordinarie dell’Amministrazione, di cui ancora non si conosce il progetto complessivo per fare della Cultura un motore di sviluppo e di rinascita della Città.

E il Teatro Margherita continua ad essere, purtroppo, la palestra più evidente di questa approssimazione, dopo la vicenda che ha riguardato la procedura per individuarne il Direttore artistico e la conseguente rinuncia, dopo 25 anni di ininterrotta attività, ad una stagione teatrale di prosa di livello nazionale.

Anche rispetto alle annunciate celebrazioni per il 150° del Teatro, frettolosamente recuperate a meno di un mese dall’evento, il metodo seguito è stato quello di delegare all’esterno la progettazione e la gestione degli eventi, rinunciando ad esercitare direttamente, da parte dell’Amministrazione, un ruolo progettuale ed una capacità operativa che le competono e che nel passato, anche nelle stagioni meno felici, è sempre stato esercitato.

Quousque tandem abutere …..

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