Caltanissetta e la riforma dell’ufficio tributi: L’ex assessore Giuseppe La Mensa ricostruisce la genesi del progetto, già definito nel 2023 dalla Giunta Gambino

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dal dott. Giuseppe La Mensa, già Assessore ai tributi della Giunta guidata da Roberto Gambino, riceviamo e pubblichiamo:

Tra le notizie pubblicate sul sito web del Comune di Caltanissetta in questi giorni, e ripresa da alcune testate giornalistiche, ho letto della presentazione di un primo incontro tra l’amministrazione e un gruppo di rappresentanti di categorie professionali destinato ad aprire una nuova fase nel funzionamento dell’Ufficio Tributi comunale.

Gli elementi salienti della notizia erano due:

  • La presentazione di un nuovo portale web, piattaforma che consente al cittadino di poter essere aggiornato in tempo reale sulla propria situazione tributaria, attraverso cui questa innovativa sarà realizzata;
  • l’idea innovativa di puntare sul coinvolgimento di queste categorie in una co-gestione delle procedure di produzione di alcuni dei servizi che L’Ufficio offre al pubblico.

Le dichiarazioni degli amministratori riportate nella notizia riferiscono di un lungo lavoro della parte politica dietro questo progetto e della svolta decisiva che questo darà alla qualità del servizio.

La lettura della notizia, a me che ho avuto la delega ai Tributi dal Sindaco Gambino durante l’ultimo anno prima delle scorse elezioni amministrative comunali, ha immediatamente suscitato due domande. Ed una considerazione che esprimerò in conclusione.

La prima domanda, sul merito, rilevante ma nel complesso meno importante della seconda, è questa.

Dato che la notizia riporta, in sintesi, l’idea e la sua realizzazione nel corso di un anno di lavoro svolto, in realtà, dall’amministrazione Gambino (sul sito web comunale si trovano tutti gli atti: delibera di giunta e risposte alle interrogazioni consiliari sull’argomento. Mancano invece i comunicati del sottoscritto che descrivevano l’iniziativa), in cosa esattamente si è esplicato il lungo lavoro della nuova amministrazione?

Non ho una risposta precisa, non essendo oggi dentro l’Amministrazione. Il fatto che risulta è che è stata finalmente rilasciata, dalla software house direttamente incaricata dall’Ufficio tributi al mio insediamento, la nuova versione del portale già esistente e comunicato tramite i media all’utenza, come anche in tante comunicazioni cartacee che venivano recapitare ai contribuenti fino a quando ho avuto la delega.

Portale, cioè, che realizza le specifiche tecniche, funzionali e grafiche, già minuziosamente definite in un mare di riunioni a suo tempo svolte insieme all’Ufficio dei sistemi informativi diretto dal dott. Arcarese e dall’altra software house che si è occupata di realizzare il più complesso e articolato Sportello telematico del cittadino (che a questo bel gruppo di lavoro, come tanti ricorderanno, ha garantito la soddisfazione di portare il nostro Comune fino al 6° posto, dal 104esimo del 2019, nella più qualificata tra le graduatorie delle amministrazioni cittadine italiane meglio digitalizzate).

Portale che, inoltre, realizza definitivamente il disegno delle procedure definito a suo tempo con la Advanced System atto a realizzare l’accesso dei convenzionati esterni secondo quanto previsto dalle Convenzioni redatte a suo tempo, con implicazioni tecnologico-giuridiche che ci costò non poca fatica dover superare, data l’innovatività del modello che avevamo ideato.

Su quella base di Convenzioni con centri servizi esterni già ne sono state sottoscritte una decina. E di nuovi addetti all’ufficio tributi l’amministrazione Gambino ne ha destinati ben cinque, tutti neo assunti grazie ai concorsi avviati e completati. Devo e voglio supporre che, dopo quasi un anno, l’Ufficio sia riuscito a svolgere la formazione specifica per portare avanti le cose.

Prima di parlare della seconda domanda, quella più importante, suscitata dalla lettura della notizia, però, anche a rischio di tediare chi legge, vorrei dire qualcosa riguardo la genesi dell’idea di convenzionare soggetti esterni, giusto perché potrà servire a chiunque voglia comprendere verso quali risultati deve condurre quella visione.

Tutto parte dalla verifica personale della situazione dell’Ufficio tributi, appena ricevuto la delega ad occuparmene, poco più di anno prima delle elezioni del 2024. La situazione era completamente bloccata, del tutto disorganizzata nel senso proprio, tecnico, del termine. Con l’utenza costantemente priva di informazioni adeguate e costretta a fare la fila per strada, anche sotto la pioggia.

Insieme ai colleghi di Giunta, ai Consiglieri e al Sindaco Gambino, come risulta anche dagli articoli di stampa di quel periodo, abbiamo subito deciso di seguire una linea di sostanza, senza apparenza, fatta di misure di breve e medio termine, ma con lo sguardo al lungo termine, per poter risolvere definitivamente il problema dell’insufficiente efficacia degli enormi sforzi impiegati dai dipendenti dell’Ufficio.

Le parole d’ordine erano tre: accoglienza, personale aggiuntivo, qualità del servizio all’utenza.

Così abbiamo aperto l’ampia sala d’attesa, ancora oggi utilizzata, e definito e attuato un cronoprogramma che prevedeva due passi del tutto nuovi e originali:

  • ricontattare telefonicamente, tramite operatori specializzati nell’istruzione e pre-istruzione delle pratiche, quei contribuenti presenti in sala che non si riusciva a servire prima dell’orario di chiusura
  • introdurre una novità nel modello organizzativo di funzionamento, raro anche nel resto del Paese, diretto ad evitare definitivamente l’eccessiva affluenza agli sportelli e, di conseguenza, anche lo stress per contribuenti e dipendenti: convenzionare dei Centri servizi esterni per pre-istruire le pratiche che i contribuenti volessero sottoporre all’Ufficio.

La decisione di procedere verso il convenzionamento di soggetti esterni proveniva dai risultati dell’analisi sul campo. Ricordo che qualcuno dell’opposizione ci sfotteva anche ufficialmente, forse perché non afferrava la ragione della mia presenza tra l’utenza fin dalle 6 di mattina, che oggi invece credo sia chiara: comprendere di persona la composizione della domanda di servizio (quanti avventori; di quale età media; per quali problematiche; quanti senza dimestichezza con gli strumenti di interazione a distanza; quanti per mere richieste di informazione, etc.) per poter strutturare una soluzione adeguata.

Questa misura servirà a decentrare l’afflusso di utenti/contribuenti verso altri punti della città aiutando a decongestionare l’Ufficio. L’interesse è stato rivolto soprattutto alle persone più anziane e/o con scarsa dimestichezza con gli strumenti digitali che avevamo messo a disposizione (il portale di cui sopra) e che potranno così essere accolte presso diversi Centri servizi, siano essi dei CAF o gli studi di Commercialisti o di Avvocati tributaristi (categorie previste nella delibera che la Giunta aveva adottato).

Le nostre convenzioni, visto che si parla di fiscalità erano destinate alle categorie di soggetti legittimate a trattare la materia fiscale come i Centri di Assistenza Fiscale (C.A.F.), i Commercialisti e gli Avvocati tributaristi. Questo nel rispetto dei ruoli, delle competenze e delle conoscenze di cui sono portatrici e nel rispetto della regola che ci eravamo dati: soluzioni di sostanza e non di apparenza, come dicevo all’inizio.

E vado, quindi, alla seconda questione.
La notizia che ho trovato sul sito del Comune, dicevo, riferisce di incontri in cui si sta iniziando a coinvolgere anche altre categorie di soggetti: qual è la ragione di questo ampliamento rispetto alle categorie da noi già individuate? Siamo sicuri che queste ultime siano d’accordo con queste nuove scelte o non debbano, piuttosto, subirle? E’ sufficientemente chiaro che, nel caso di invio di pratiche, queste eventuali aggiunte rischiano di risolvere la visione originale, visto che dovrà essere sempre l’Ufficio a doverle elaborare, in una precedenza per chi può e una minore attenzione per chi non può con il rischio per questi che la velocità di smaltimento della fila, per quanto ridotta se tutto andrà bene, rallenti? Il disegno che avevamo concordato con le parti e la software house assicurava che ciò non avvenga.

In conclusione la considerazione di cui dicevo all’inizio.

Mi dispiacerebbe molto se l’esistenza oggi di un potente sito informativo comunale che, insieme all’esistenza un Ufficio stampa con due signori giornalisti, elementi entrambi che, dopo anni di forzata mancanza, l’amministrazione Gambino ha potuto realizzare e con la fatica che solo chi c’era potrebbe testimoniare, si risolvesse nell’uso di un canale informativo dal taglio al confine tra comunicazione e propaganda di cui nessuno di noi, onestamente, sente il bisogno.

nella foto la riunione indetta dall’assessore La Mensa nel 2023 in cui si definivano i termini per le convenzioni con i CAF

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