Intitolato a Mario Zurli il Cimitero dei Carusi di Gessolungo

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E’ uno dei luoghi della memoria più importanti del territorio di Caltanissetta: il Cimitero dei Carusi, dove sono sepolti, vicino alla miniera Gessolungo dove trovarono la morte nella strage del 12 novembre 1881, 65 minatori, tra cui 17 “carusi”, nove dei quali non furono mai identificati.

Privati dell’identità oltre che della vita, ceduti dalle loro famiglie ai picconieri in cambio di una somma di denaro che faceva sopravvivere il resto della famiglia, il “soccorso morto”, che li rendeva praticamente schiavi fino a quando non riuscivano a riscattarla.

Sul loro lavoro e sul loro sfruttamento si è costruita nell’800 l’economia di Caltanissetta e della Sicilia interna, che poteva godere a quel tempo del monopolio naturale del minerale prezioso per le industrie militari e civili, esportato in tutto il mondo ma estratto con metodi primitivi, senza misure di sicurezza per i lavoratori e spesso gestito da gabelloti mafiosi.

Quel luogo della memoria, abbandonato per più di un secolo all’incuria e alla rimozione, sarà intitolato alla memoria di Mario Zurli, che nelle miniere ha lavorato per una vita e al recupero della memoria della civiltà dello zolfo si è dedicato con passione e impegno, fondando l’Associazione Amici della Miniera, scrivendo saggi e testi letterari, e soprattutto impegnandosi per riportare il Cimitero dei carusi alla dignità di un luogo sacro della memoria civile della città, animando una forma di espiazione del senso di colpa collettivo per le pagine amare di negazione della dignità umana e del lavoro che in quelle miniere si era consumata per secoli.

Il 12 novembre del 2004 il vescovo mons. Mario Russotto celebrò la Messa su quel cimitero ritrovato, con i ragazzi delle scuole e le autorità cittadine, avviando quel processo di “purificazione della memoria” che riscattava il sacrificio di centinaia di zolfatai uccisi dallo sfruttamento ed emarginati dalla società e dalla Chiesa fino a dopo la seconda guerra mondiale.

Cimitero delle vittime del disastro di Gessolungo e dei carusi senza nome – Mario Zurli” sarà questa la nuova denominazione del sito, che nel 2015 è stato visitato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, unico luogo visitato nella sua breve presenza in città, e che per iniziativa di Michele Spena, presidente dell’Associazione Piccoli Gruppi Sacri che ha avanzato la proposta ufficiale di intitolazione a Mario Zurli, già nel maggio 2024 era stato deliberato dalla Giunta presieduta da Roberto Gambino che si denominasse “Cimitero dei carusi senza nome – Mario Zurli“. La Soprintendenza ai Beni Culturali ha poi proposto di integrare la denominazione e pochi giorni fa la Giunta Tesauro ha approvato la nuova formulazione e ha inviato alla Prefettura la delibera per il parere di competenza.

Se la memoria è il fondamento della coscienza, ogni azione che contribuisce a difenderla e a diffonderla costruisce l’identità collettiva della città e ripropone la responsabilità di riconoscersi nella sua storia e di non consentirne la rimozione. E’ il primo patrimonio su cui fondare un progetto di sviluppo e una visione di futuro, non per guardare indietro ma perché sapere chi siamo stati è indispensabile per sapere dove andare e chi vogliamo essere.

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