La Sanità nissena è “cosa” dell’on. Mancuso, è quindi tutto il centro-destra nel Consiglio comunale del 9 gennaio dedicato, su richiesta dell’opposizione, ai problemi della salute nel nostro territorio, ha eretto un muro difensivo magnificando i comportamenti della Regione, del presidente Schifani e, of course, del deputato che controlla per il centro-destra il territorio nisseno, senza il quale pare non si possa muovere foglia.
Di fronte al diniego dell’attuale direttore generale dell’ASP, dott. Ficarra, di interloquire con il Consiglio comunale sulle scelte per la salute nel territorio, riservando le comunicazioni solamente al Sindaco, la maggioranza ha espresso condivisione, persino da parte di quei componenti della Commissione Sanità che avevano stigmatizzato qualche settimana fa questo comportamento incomprensibile ed esclusivista.
Di fronte alle proposte dell’opposizione, che avevano individuato nelle condizioni di lavoro del personale sanitario, che attende il rinnovo contrattuale ed è costretto a sostenere turni e mole di lavoro fortemente penalizzanti, ed in favore della stabilizzazione del personale precario, netto rifiuto della maggioranza di inserire questa nota nel documento finale, mascherato ipocritamente da ringraziamento per il lavoro che il personale svolge in queste condizioni.
Unica “concessione” nel documento finale, l’impegno per il Sindaco a relazionare in Consiglio comunale dopo le riunioni dei Sindaci sulle questioni sanitarie per informare i rappresentanti dei cittadini sulle decisioni già prese. Come se questo non fosse già previsto nell’ordinamento, anche se quasi sempre disatteso.
Neppure il Presidente del Consiglio si è sottratto alla “chiamata alle armi” del centro-destra in difesa dei propri santi protettori: dopo aver difeso la scelta del Direttore Generale dell’ASP di non voler interloquire con il Consiglio comunale e con le Commissioni (!?), Bruzzaniti ha perso le staffe e ha addirittura espulso dall’Aula il consigliere Felice Dierna perché aveva sottolineato con un applauso la dissociazione della consigliera Oriana Mannella dalle scelte del centro-destra.
Una espulsione dall’Aula di un Consigliere eletto non era mai avvenuta, a memoria d’uomo, a Caltanissetta, neppure quando la vis polemica e i conflitti dialettici avevano ben più alto spessore politico e intensità di pathos rispetto alle schermaglie odierne.
Una brutta pagina per la città di Caltanissetta, e la indiscutibile dimostrazione della sottomissione feudale della maggioranza di centro-destra ai propri soprastanti politici locali e regionali.
Altro che “corsia preferenziale” con la Regione per risolvere i problemi della città!