A Gaza, come altrove. Le guerre: la follia della Storia umana!

Tonino Cala
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Le uniche guerre che si possono eticamente accettare sono le guerre difensive, l’uso della forza e delle armi che gli Stati mettono in atto, dopo avere ragionevolmente esperito l’iniziativa diplomatica, per difendersi dall’aggressione dell’altro nemico.

Perché tutti dovremmo essere contro le guerre e contro le distruzioni di massa? Non per convinzione morale, ideologica o religiosa! Semplicemente: per sana “convenienza” individuale e collettiva.

Avendo studiato e insegnato storia so che le guerre sono causate dalla pulsione egocentrica degli uomini; una pulsione appropriativa, predatoria e distruttiva che abita gli esseri umani sin dalle antiche origini arcaiche e tribali della comparsa dell’uomo su questa terra.

Come abbiamo ben visto nella recente vignetta satirica dei “bambini Trump e Von der Leyen”, il politico immaturo e scellerato dice: “Questo territorio è mio, qui comando io e se non cedi al mio ricatto io ti sparo e ti faccio la guerra”. Il bullo arrogante e l’altra che fa la vittima passiva.

La Storia umana, tranne per le scoperte geografiche, scientifiche e per alcuni atti di eroismo e di generosità umana, è spesso la storia della follia e della stupidità umana. Una storia infantile e stolta che non merita una grande attenzione, se non si ha passione per il sangue dei vinti e dei vincitori.

Anche gli studi degli storici sulle strategie e sulle tattiche delle guerre non mi entusiasmano e mi sono incomprensibili le motivazioni politiche delle lotte e delle conquiste dei popoli e dei territori.

Trovo anche paradossale e inaccettabile eticamente che per civilizzare i popoli barbari, i romani dovevano fare la guerra contro di loro per sottometterli e farli diventare “civilizzati”.

Dalla Storia contemporanea, abbiamo conosciuto il disegno folle di Hitler, Mussolini e Stalin. Nella Storia più recente l’arrogante imperialismo degli Stati Uniti d’America che scatenano le guerre per comandare loro nel mondo o il passato colonizzatore di Regno Unito, Francia, Germania, Olanda e di altre nazioni che colonizzavano i popoli per farsi materialmente più ricche.

Sarebbe questa la politica liberale che desidera la libertà di tutti? Dove sarebbe il progresso della civiltà umana?

O forse dobbiamo giustificare l’odio tra i popoli e le guerre fratricide?  Issando con spirito storico la bandiera del giustificazionismo morale, secondo il quale anche i campi di sterminio dove hanno massacrato gli ebrei e i bombardamenti su Gaza, con le uccisioni di bambini e di gente inerme, erano e sono inevitabili per il presunto progresso della Storia umana?

Ma quando abbiamo ucciso i popoli, i civili inermi, i bambini, le donne e gli anziani, distruggendo anche intere città e le loro culture, cosa ci rimane della Storia e della splendida civiltà umana, a Occidente e a Oriente?

Da qualsiasi punto di vista, a me sembra che le guerre siano un grave errore etico causato dall’arroganza e dall’imbecillità distruttiva degli uomini. Non esiste alcuna “ratio” delle guerre, qualcosa che le possa giustificare.

Nel frattempo, ci culliamo con i talk show sullo sterminio dei popoli fragili e il disimpegno dei decisori politici che vigliaccamente non provano pietà.

E dentro di noi, inevitabilmente impotenti e angosciati, risuonano le accorate e le compassionevoli parole di “Povera patria” di Franco Battiato: “Tra i governanti/Quanti perfetti e inutili buffoni/Questo paese devastato dal dolore/Ma non vi danno un po’ di dispiacere/Quei corpi in terra senza più calore? 

Tonino Calà

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