A distanza di 24 ore dall’annuncio di un esposto alla Procura della Repubblica dei residenti di contrada Fontanelle, dove l’acqua non arriva da più di 30 giorni, arriva invece la Protezione Civile regionale, intervenuta con 8 autobotti e 7 mezzi pick-up per rifornire le utenze, che in tempi normali ricevono l’acqua attraverso il Consorzio di Bonifica 4.
Il Consorzio aveva ribaltato su Siciliacque la responsabilità del disservizio, visto che l’acqua non arrivava alle porte della città. Ma i residenti non si sono rassegnati: le bollette continuano ad essere salatissime e il rifornimento con autobotti private arriva a costare in media 300 euro al mese a famiglia.
“Con una lettera al Consorzio di Bonifica – aveva dichiarato Nina Schirmenti, residente a Fontanelle – abbiamo diffidato l’Ente a garantire la regolare distribuzione dell’acqua ai residenti della Strada Vicinale Fontanelle, che si trova nella contrada omonima, mediante servizio di autobotte che dovrà essere fornita a loro spese, senza nessun ulteriore aggravio economico a nostro carico. Ovviamente chiederemo anche il risarcimento dei danni e presenteremo un esposto in Procura”.
La Protezione Civile ha fornito dopo 24 ore dalla notizia, rilanciata a livello nazionale, 149.000 litri d’acqua distribuiti nel primo giorno di intervento, con carichi di 68.000 litri per ogni consegna alle oltre 100 utenze della contrada, alle porte di Caltanissetta. I 7 pick-up, con serbatoi da 400 litri ciascuno, sono stati reperiti a Caltanissetta, Niscemi, Gela, Resuttano, Bompensiere, Milena, Montedoro e Campofranco.
Le autobotti sono state rese disponibili dai comuni di S. Cataldo, Mussomeli e Villalba, dal Corpo Forestale Regionale e da Caltaqua, ed una dall’associazione di volontariato “Civici Xirbi”.
Tutta l’operazione, denominata “Fontanelle”, è stata attivata dal responsabile della Protezione Civile e della Cabina di regia regionale, ingegner Salvo Cocina, (uno degli assenti “illustri” al Consiglio comunale dedicato all’emergenza idrica) che ha dichiarato di aver agito di concerto con il Presidente della Regione Renato Schifani. Il sindaco Walter Tesauro aveva emesso preliminarmente un’ordinanza per rendere operativo l’approvvigionamento, dichiarando precauzionalmente l’acqua non utilizzabile a scopi alimentari.
Un intervento significativo per fronteggiare l’emergenza, (anche se le soluzioni richiederanno ben altri progetti e investimenti), la cui rapidità, dopo la notizia della protesta legale dei residenti di Fontanelle, fa molto pensare circa la possibilità concreta di agire tempestivamente per alleviare i disagi insostenibili dei cittadini nisseni.
Quando si vuole si può, evidentemente.
Una class action (azione legale collettiva per tutelare i diritti di più utenti, introdotta in Italia con legge del 2019), che metta insieme i rappresentanti di tutti i quartieri e le contrade nissene, forse potrebbe “svegliare” i signori delle acque e segnare una svolta nelle priorità di tutela del diritto fondamentale di chi governa la nostra Regione.
