La vicenda della tassazione separata per i dipendenti comunali di Caltanissetta ha assunto ormai connotati surreali.
Dopo la Lettera aperta del dott. Ottavio Rizza, ex funzionario comunale e oggi Ufficiale di Polizia tributaria, audito anche dalla VII Commissione consiliare Trasparenza, che da 9 mesi, insieme alla CISL, chiede un incontro chiarificatore all’Amministrazione, la risposta dal piano nobile di Palazzo del Carmine è soltanto un silenzio assordante.
Si avvicina il 28 febbraio, data entro la quale gli uffici di ragioneria potrebbero rettificare le CU del 2024 (ex CUD) per i dipendenti e se non saranno predisposti secondo il principio della tassazione separata per i compensi arretrati si aggraverà ulteriormente il peso fiscale sui comunali, che sono oggi i dipendenti pubblici più tassati d’Italia. Infatti il Comune di Caltanissetta è l’unica pubblica amministrazione che adotta un sistema che né l’Agenzia delle Entrate, né altre pubbliche amministrazioni, né la Banca d’Italia adottano su tutto il territorio nazionale.
La giunta Tesauro ad oggi non ha espresso una posizione in materia, adombrando da parte di alcuni l’obiezione assolutoria che si tratti di un fatto tecnico, di competenza degli Uffici, anche se “Le CU sono poi firmate dal Sindaco, che si assume quindi la responsabilità del provvedimento, con tutte le conseguenze che ne possono scaturire”. È quanto ha dichiarato il dott. Rizza, che insieme alla CISL continua ad attendere un segnale positivo e la possibilità di un confronto diretto con l’Amministrazione e con gli Uffici, già richiesto in Commissione Trasparenza.
L’attesa non sarà però sine die, perché abbiamo appreso la sua intenzione di suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale sul caso paradossale che colpisce i dipendenti del Comune e che, in caso di contenzioso, potrebbe gravare per gli onerosi risarcimenti sul bilancio comunale e quindi su tutti i cittadini.
“Se entro questa settimana non ci saranno segnali di attenzione – conclude Ottavio Rizza – non rimarrà che rivolgersi alle Iene per portare a conoscenza dell’opinione pubblica la situazione allucinante che si è determinata. Dovrà pronunciarsi ufficialmente anche l’Agenzia delle entrate, e/o la Corte di Giustizia Tributaria e/o il Giudice civile. Seguirà eventualmente, se dovessero essere i cittadini a pagare anzichè i responsabili dell’errore la denuncia alla Corte dei Conti”.
“Dichiarerò alle Iene – sostiene il dott. Rizza – Delle due l’una: o ha sbagliato l’ufficio comunale competente e si ostina a non correggere gli errori, anche a causa dell’inerzia della politica, oppure hanno sempre sbagliato tutti gli altri uffici pubblici, e in questo caso (molto improbabile) saremmo di fronte al più grande errore fiscale della storia della Repubblica”.
Tornerà quindi Caltanissetta agli “onori” della cronaca nazionale come ai tempi del fantomatico “sultano” in visita al Comune che portò la città al pubblico ludibrio di “Striscia la notizia”?
Questa vicenda kafkiana ne sta ponendo tutte le premesse.