Caltanissetta: nasce l’Associazione antiracket, guidata da Gaetano Truscelli

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Presentata in Prefettura, l’associazione antiracket appena costituita a Caltanissetta, aderente alla FAI (Federazione Antiracket Italiana) fondata da Tano Grasso che era presente al varo della nuova realtà. L’imprenditore Gaetano Truscelli è stato chiamato a guidarla, coadiuvato da Francesco Cavaleri, nella città che fu la capitale del “sistema Montante”, dell’impostura della legalità, e che oggi riprova a riconoscere e a contrastare una realtà difficile, in cui la pressione del racket e dell’usura è molto forte e ha bisogno del coraggio di chi, minacciato e colpito, si decida a denunciare i responsabili e ad avvalersi delle leggi che proteggono dal racket commercianti e imprenditori.

“Denunciare – ha detto il vescovo mons. Mario Russotto – significa aver preso coscienza di un male che si va ramificando. Denunciare significa a tirar fuori questa ragnatela criminale e poi alla denuncia bisogna far seguire anche l’opera di risanamento perché dobbiamo uscire fuori da questo letargo e quindi anche da questa omertà”.

Gaetano Truscelli il racket lo aveva conosciuto undici anni fa, ad Acireale, dove stava svolgendo un lavoro con la sua azienda e si è visto chiedere il “pizzo” e ha deciso di denunciare: “Non è stato un percorso semplice, non siamo eroi, abbiamo denunciato per noi stessi e per i nostri figli”

In Prefettura oltre al coordinatore nazionale della FAI Luigi Ferrucci e a quello regionale Paolo Terranova, tutte le autorità civili, militari e religiose erano schierate a sostegno della nuova realtà.

“C’è un atteggiamento culturale, che è una zavorra, da sconfiggere– ha detto il Procuratore della repubblica di Caltanissetta, Salvatore De Luca – e la Chiesa in questo contesto ha un ruolo fondamentale. Qui lo Stato è presente e ciascuna sua articolazione lo dimostra. Chi denuncia rende l’organizzazione criminale più insicura e sono certo che alla fine la guerra contro la mafia sarà vinta”.

Sul sostegno agli imprenditori che decidono di denunciare ha insistito la Prefetta Chiara Armenia: “C’è tanto lavoro da fare e bisogna farlo in silenzio. Ora è il tempo di lavorare e di sbracciarsi insieme” e anche Maria Grazia Nicolò, Commissario del Governo per le iniziative anti-racket, ha dichiarato: “Nessuno deve essere lasciato solo”. Dopo la denuncia infatti si attivano i percorsi giudiziari e gli imprenditori che denunciano vanno accompagnati e protetti.

Il rischio dell’ambiguità e del paradosso potrebbe tornare ad emergere: nel 2022 la Prefetta Armenia dovette sospendere l’associazione antiracket di Gela, dopo un’indagine della Guardia di Finanza che aveva scoperto un uso fraudolento della normativa antiracket da parte dei suoi dirigenti, con un sequestro di oltre 400.000 euro.

(immagini TGR Sicilia)

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