Domande dei volontari animalisti, risposte dell’assessora Tilde Falcone
In questi giorni abbiamo ricevuto il “grido di allarme” di numerosi volontari animalisti accreditati dal comune di Caltanissetta con il quale si evidenzia che con le precedenti amministrazioni comunali tanto è stato fatto contro il randagismo, con “numeri da capogiro che hanno raggiunto circa 1600 pratiche di adozioni e sterilizzazioni, ma adesso tali attività sono ferme”.
Ad oggi circa 800 cani sono nei canili del territorio, gestiti da privati, con un elevato costo sostenuto dal Comune di Caltanissetta che annualmente spende di circa 700/800 mila euro, importo che quasi certamente aumenterà con la nuova gara, considerato che si è fermi ai prezzi del 2019 e che il fenomeno continua a crescere.
Quindi giusto proseguire le attività già realizzate da anni, ma la soluzione risolutiva potrebbe essere un canile comunale, in cui avvalersi anche dell’impegno dei volontari accreditati.
Altro aspetto importante evidenziato dai volontari animalisti è la necessità di maggiore e migliore controllo sul territorio per contrastare il fenomeno dell’abbandono dei “cani padronali” e delle cucciolate, che diventano il vero problema, considerato che negli anni i cani randagi sono stati in buona parte sterilizzati ma il fenomeno non potrà mai terminare a causa dei nuovi abbandoni.
Su questo abbiamo ascoltato il parere dell’ex assessore comunale Cettina Andaloro, che dopo il lavoro svolto contro il randagismo, ammette che nel merito del controllo del territorio tanto si è fatto ma tanto di più si dovrebbe cercare di fare grazie all’operato della Polizia Municipale. Quindi legittima le domande che abbiamo ricevuto dai volontari, considerato che per loro “non ci sono cani di serie A e/o di serie B”:
“Quali programmi e progetti vuole mettere un campo questa amministrazione per combattere il randagismo?
Chi deve intervenire per avere progetti che non finiscono con il ricovero dei cani al canile?
Di chi è l’interesse per riempire il canile? Perché a nessuno interessa quanto spende il Comune per il ricovero dei cani?
Chi pensa al cibo e le cure dei 50 cani già con microchip, rilasciati nel territorio del comune di Caltanissetta?
In questo momento il comune di Caltanissetta a quale legge si appella per quanto riguarda le re-immissioni sul territorio?
Perché si devono spendere due e tre volte i soldi dei cittadini per fare le stesse cose?
Come si pensa di risolvere il grande problema del controllo del territorio?
Cosa si intende fare per risolvere il problema dei passaggi di proprietà che a Caltanissetta sembrerebbe essersi creato con le nuove normative?
Che fine ha fatto il protocollo d’intesa fra il comune e Asp scritto un anno fa?”
Queste le domande dei Volontari accreditati che attendono risposte nei fatti all’attuale Amministrazione comunale.
Nel frattempo, da circa 15 giorni, il Coordinamento Anti Randagismo ha inviato diffida per la “cattura e prelievo di n. 3 cani vaganti (tutti sterilizzati, provvisti di microchip e iscritti all’anagrafe canina regionale di proprietà del Comune di Caltanissetta) già oggetto di re-immissione controllata nel territorio di provenienza (quartiere Angeli/Cimitero e campagne limitrofe), che non presentano né segni di malattie/ferite, né comportamenti aggressivi recentemente segnalati per altri cani, né altre controindicazioni che possano giustificare e/o legittimare la cattura per poi essere detenuti presso strutture convenzionate.
Abbiamo ritenuto opportuno sentire la neo-assessora Tilde Falcone, insediata da pochi mesi, la quale ha precisato che il tema del randagismo e del benessere animale è stato già affrontato in una riunione, presenti i volontari animalisti, il prof. Giuseppe Giacobbe (garante regionale per il benessere degli animali), il dr. Pietro Schembri (Direzione dell’Assessorato Regionale), i dirigenti comunali del settore, durante la quale si è già accennato ad alcune idee e intenzioni che l’amministrazione in carica vuole realizzare.
L’assessore Falcone ha evidenziato:
- che l’ufficio randagismo è stato trovato con poco personale e si è provveduto ad incrementarlo proprio per meglio affrontare la difficile situazione;
- che prioritariamente l’amministrazione e i volontari si dovranno attivare per far adottare i cani nei canili sia per consentire agli animali migliori condizioni di vita che per ridurre gli esosi costi sostenuti dall’amministrazione comunale per il canile;
- che si stanno prevedendo “sostanziosi” sgravi alla TARI per coloro che adotteranno i cani a Caltanissetta;
- che si stanno valutando migliorie per il controllo contro l’abbandono dei cani padronali anche grazie alla possibile collaborazione delle guardie zoofile;
- che ha provveduto a chiedere all’ASP un incremento di personale amministrativo che si occupi dell’anagrafe canina per ridurre i lunghi tempi ad oggi necessari (anche perché l’ASP effettua tale attività per tutta la provincia);
- che è già in atto la procedura di acquisto di cucce per i cani comunali nei quartieri;
- che si stanno cercando fondi per poter realizzare un canile comunale che poi potrebbe essere gestito da personale comunale che in ogni caso prevederà la possibile collaborazione dei volontari accreditati.
- In merito alla diffida del Coordinamento Anti Randagismo è stata già elaborata la risposta dai legali del Comune con la quale si è evidenziato che all’interno del cimitero non possono e non devono esserci cani vaganti anche perché diversi cittadini hanno segnalato d’averne paura per la propria incolumità e addirittura vi è già una denuncia relativa ad una aggressione con morso dato ad un cittadino che si allontanava dal cimitero in scooter. Per questo si sta predisponendo un regolamento che cercherà di tener conto del benessere degli animali ma anche della cittadinanza.
L’assessore Falcone ha dichiarato inoltre che proprio in questi giorni è stata effettuata la re-immissione controllata nel territorio di provenienza di uno dei tre cani citati nella diffida del Coordinamento Anti Randagismo.
Sarà nostra cura seguire la vicenda e tener informati i lettori.