dalla CGIL riceviamo e pubblichiamo:
Si chiude un 2025 che per la Provincia di Caltanissetta non è stato l’anno del rilancio ma quello della conferma di una crisi strutturale profonda: il nostro territorio resta drammaticamente inchiodato all’ultimo posto per qualità della vita e come sindacato non possiamo limitarci ad osservare.
Il nostro è un rendiconto contro l’ immobilismo delle Istituzioni e l’assenza di una visione strategica per il centro Sicilia : in campo industriale la mancanza di una politica industriale di investimenti nel territorio sta portando alla chiusura silenziosa di realtà lavorative lasciando lavoratori e famiglie nel limbo della cassa integrazione o peggio dell espulsione definitiva dal mercato del lavoro.
Il diritto alla cura diventa sempre di più un miraggio; la situazione dell’Asp di Caltanissetta è specchio di un collasso programmato. Abbiamo denunciato per tutto l’anno la carenza insostenibile di personale medico e infermieristico e la disorganizzazione nella gestione .
Ma il dato più doloroso riguarda la disabilità. Interventi nel campo sociale sanitario per i non autosufficienti restano frammentari legati a bandi occasionali che non garantiscono continuità. Non c’è una presa in carico reale delle persone con disabilità grave né un sostegno strutturale alle famiglie che si ritrovano a combattere da sole contro liste d’attesa interminabili e servizi di prossimità insufficienti .
Resta ancora aperta tutta la questione della missione 6 che riguarda la medicina territoriale che accusa ancora notevoli ritardi nel realizzare case di comunità e ospedale di comunità e soprattutto nel renderli adeguati in maniera funzionale nei tempi previsti ( giugno 20 26 ).
Il dialogo con l’azienda sanitaria è stato spesso a senso unico con incontri annullati e criticità organizzative ignorate,trascurando la reale domanda di cura e sopprimendo i concreti diritti dei lavoratori.
La piaga sociale più grave resta quella del precariato : vogliamo che il 2026 sia l’anno in cui le persone non siano costrette a restare al di sotto della soglia di povertà a causa di contratti part time involontari o a termine .
I giovani e le donne i più colpiti ; i primi ad andarsene ,mentre per le donne, nonostante i vari programmi sulla parità di genere mancano investimenti reali che permettano di conciliare la vita con il lavoro; senza asili nido adeguati e senza incentivi alle assunzioni femminili stabili la Provincia continua a privarsi delle proprie migliori energie
La battaglia della CGIL rimane una sola , lavoro stabile e a tempo indeterminato .
Basta con contratti che non garantiscano dignità ,basta con le stabilizzazioni infinite che tardano ad arrivare specialmente nel settore pubblico e sanitario .
La precarietà non è solo un problema economico, è una ferita sociale che ha bisogno di maggiori interventi e di un piano straordinario per il lavoro.
La provincia di Caltanissetta non ha bisogno di mance o interventi tampone servono investimenti reali nelle infrastrutture ,nella sanità pubblica e una rete di protezione per i più fragili e soprattutto bisogna che la politica locale ,regionale e nazionale riporti il lavoro di qualità e la dignità sociale al centro dell’agenda politica.
La Segretaria Generale Cgil
Rosanna Moncada

