I grandi nomi del credito cooperativo nazionale al convegno per i 130 anni della BCC “Toniolo e San Michele” di S. Cataldo

Chiara Milazzo
Chiara Milazzo 396 Views
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130 anni di cooperazione al servizio del territorio. Passato, presente, futuro”, è il titolo del convegno, promosso dalla Banca di Credito Cooperativo “G. Toniolo e San Michele” in occasione dei festeggiamenti per i 130 anni dalla fondazione. Ad aprire i lavori i saluti del presidente Salvatore Saporito e del sindaco di San Cataldo Gioacchino Comparato.

Un momento di emozione, memoria e visione condivisa, preceduto dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vecovo di Caltanissetta, monsignor Mario Russotto.

Tra gli interventi introduttivi, quello di Giuseppe Maino, presidente Iccrea banca, gruppo che ha destinato 942 milioni di euro al sistema siciliano, “perchè – ha detto – il futuro dipende da ciò che facciamo oggi non domani, oggi per domani”, confermando “la solidità delle banche a servizio del territorio con finanziamenti di oltre 2 miliardi di euro e raccolta di 6 miliardi”

Filo conduttore dell’incontro lo spirito di una realtà che vuole coniugare innovazione e identità dedicandosi al valore delle persone, alla responsabilità condivisa e alla capacità di innovare senza perdere le proprie radici.

Sono stati ribaditi i quattro pilastri su cui poggia questa visione: innovare senza perdere l’identità; investire nelle persone; rafforzare le relazioni; costruire una banca sempre più digitale e costruttiva. “Perché – ha detto Maino – dietro i numeri ci sono persone, famiglie, aziende”.

“Guardare al futuro, senza dimenticare il passato – ha detto Franco Tamburini , il presidente della BCC Garda, ricordando che le due banche condividono l’anno di nascita “e la stessa anima: rispetto dei numeri ma di più delle persone e dei progetti. Un’unica famiglia che unisce Nord e Sud”.

Il presidente della Federazione siciliana Bcc Concetto Costa ha voluto ricordare come questi festeggiamenti sono condivisi da tutte le banche di Sicilia.

«Negli anni abbiamo realizzato una crescita responsabile e prudente, creando opportunità reali di sviluppo per il territorio. Non vi parlerò di numeri – ha affermato nel suo intervento il presidente Salvatore Saporito – ma voglio ricostruire le pietre miliari della nostra fondazione e i momenti salienti che hanno determinato la svolta e la strategia dello sviluppo e del futuro della nostra banca». Le parole del presidente aprono un racconto di identità, radici e visione. Una storia che comincia nel 1895, quando tre ecclesiastici e un giovane notaio diedero vita, in una canonica, alla “Cassa rurale dei prestiti di San Cataldo”. Nel corso dei decenni la banca ha mutato più volte nome, fino all’attuale denominazione.

Nel tempo, l’istituto ha attraversato guerre, crisi e trasformazioni sociali, ma non ha mai smarrito i propri valori originari. La Cassa rurale ha sostenuto famiglie e piccole imprese, contribuendo a salvare molti dal rischio dell’usura e a contenere i flussi migratori. L’80% dei primi soci erano contadini e artigiani, legati da un forte spirito di cooperazione: erano infatti illimitatamente responsabili, un segno tangibile di fiducia reciproca.

La banca ha avuto nove presidenti nella sua lunga storia, ma la svolta decisiva arrivò nel 1976, con la presidenza di Gaetano Saporito. “Fino al 1978 la nostra presenza era limitata a San Cataldo – spiega – poi è iniziata una nuova fase di rifondazione e di crescita, che ci ha portato ad aprirci anche ad altre province siciliane”. Nonostante i rischi e le difficoltà legate alle aggregazioni con altre casse, la BCC ha saputo consolidarsi, mantenendo la propria autonomia e offrendo sostegno alle altre banche del credito cooperativo.“I nostri punti di forza – aggiunge il presidente – sono da sempre la partecipazione dei soci alla vita della banca, la vicinanza alla clientela, l’affidabilità umana e il perseguimento del bene comune”. Dieci anni fa è stata inaugurata la statua del Beato Giuseppe Toniolo e, insieme, l’auditorium, segno di servizio e di apertura verso il territorio. Oggi, con la scopertura e la benedizione della statua di bronzo dedicata a Gaetano Saporito da parte del Vescovo, la BCC celebra non solo la memoria di un uomo, ma l’eredità di valori che continuano a guidarla.

Il beato Toniolo è il nostro faro – conclude il presidente – e la statua di Saporito, che oggi onoriamo, è il simbolo di un percorso fatto di dedizione, lungimiranza e amore per la comunità. La nostra banca continuerà a crescere, fedele ai suoi principi e vicina alla sua gente.

Nel corso del convegno, il direttore generale federazione italiana delle Bcc Sergio Gatti, moderatore dell’incontro, ha richiamato i tre principi fondanti del movimento cooperativo, eredità del pensiero di Giuseppe Toniolo: il primato della persona; la difesa e salvaguardia dei beni comuni, il principio di sussidiarietà.

Il direttore generale Iccrea banca Mauro Pastore ha sottolineato come «il lavoro del gruppo si sia concentrato su prodotti innovativi e tecnologici, oltre che sulla razionalizzazione dei costi». Ha poi ricordato che Iccrea è oggi il quarto gruppo bancario per dimensioni in Italia e il secondo per numero di filiali, evidenziando la solidità e la liquidità come punti di forza del sistema. Nel piano triennale, approvato nei giorni scorsi durante una riunione, è prevista l’erogazione a famiglie e imprese di 16 miliardi l’anno. E ancora 300 milioni di investimento sui progetti di innovazione tecnologica e informatica.

Augusto Dell’Erba, presidente della Federazione Italiana Bcc, ha invece tracciato un excursus storico e politico sulla crescita delle BCC, sottolineando «l’importante funzione che esse rivestono nel radicamento territoriale e nella coesione sociale». Nel suo intervento ha voluto ricordare anche Gaetano Saporito, definendolo “uno dei protagonisti del cambiamento e dell’evoluzione del credito cooperativo”.

Un momento di particolare intensità emotiva è stato offerto dal presidente della federazione lombarda bcc Alessandro Azzi, che ha voluto condividere ricordi e aneddoti personali legati all’amicizia che lo univa a Saporito. “Un uomo di grande visione e profonda umanità”– ha detto.

Infine sono emersi due requisiti fondamentali: consapevolezza e coerenza nel modello identitario, a cui si affianca la necessità di un assetto organizzativo sempre più efficiente, capace di valorizzare le persone e rafforzare la rete interna. Le insidie del futuro, come il rapporto con le giovani generazioni e la digitalizzazione, richiedono un equilibrio nuovo: quello di una “prossimità a distanza”, un “digitale assistito” che permetta di restare vicini anche quando la tecnologia sembra allontanare.

Al termine dei festeggiamenti + degustazioni di prodotti tipici locali e in serata uno spettacolo di cabaret.

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