Il Pronto soccorso del Sant’Elia uscirà dall’incubo surreale di questi anni? La direzione sanitaria promuove la speranza

Salvatore Porsio
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Il pronto soccorso dell’Ospedale S. Elia è una postazione di trincea del sistema sanitario del nostro territorio, in cui pochi medici e il poco personale si trovano a fronteggiare quotidianamente le emergenze. Il loro merito a volte è riconosciuto dai pazienti, ma più spesso l’insoddisfazione e la rabbia prevalgono, per i tempi lunghi, le incertezze, le attese, a volte di giorni e di notti intere, senza riuscire ad avere una diagnosi e ad essere assegnati ad un reparto per iniziare una terapia.

La risposta di prassi alle domande degli utenti è che la causa principale sia la “carenza di personale” ma tale motivazione non può sempre giustificare tutto. Numerosi cittadini lamentano che dopo esser giunti doloranti al pronto soccorso hanno dovuto attendere per il triage e poi aver atteso molto di più e senza alcun intervento dei medici perché giustamente si sono dovuti effettuare gli interventi per i diversi “codici rossi” e/o urgenze che hanno priorità.

Tutto ciò costringe i pazienti a cui è stato assegnato codice verde, teoricamente senza rischio di gravi complicanze, ad attendere tempi assurdi. Le ore passano, i dolori restano se non addirittura si acuiscono, spesso subentra la stanchezza, la rabbia, la paura e non è difficile, come è successo più volte,  che possano iniziare delle discussioni che possono degenerare in atti di violenza verbale o, ancor peggio, fisica che fa passare i cittadini dalla parte del torto.

Molti utenti segnalano la questione, determinante per i tempi di attesa, dell’assegnazione del codice di urgenza (o non urgenza), che “viene stabilito da un infermiere che, con tutto il rispetto, non è un medico”. Si sono avvicendati diversi manager e direttori del nosocomio nisseno, sono state realizzate  alcune migliorie, ma purtroppo la cittadinanza continua a vivere sulla propria pelle e dei propri familiari esperienze che a volte si potrebbero definire vergognosamente surreali se non fossero invece realmente vissute.

Anche questa volta abbiamo ritenuto opportuno chiedere delucidazioni al dottor Benedetto Trobia, direttore sanitario dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, che ci ha riferito che “Giornalmente al pronto soccorso del locale nosocomio vi sono circa 120/130 accessi e di questi quasi il 30% sono effettuati da pazienti provenienti da fuori provincia. Ciò ovviamente si ripercuote anche sulle attese. Inoltre in caso di necessità di ricovero capita non raramente che i quasi 300 posti letto disponibili al Sant’Elia sono tutti occupati, e in questo caso si propone trasferimento in altra struttura ospedaliera ma capita spesso che tale ipotesi venga rifiutata dai familiari. Per cercare di agevolare la cittadinanza si attende che si liberi qualche posto ma ciò intasa ulteriormente il pronto soccorso/ OBI”.

Fin qui le motivazioni dei disagi, il dott. Trobia però comunica anche una buona notizia: “il 21 febbraio 2025 è stata pubblicata sul sito dell’ASP Caltanissetta la delibera n. 316 con la quale sono state formalizzate le commissioni di concorso anche per i dirigenti medici di pronto soccorso tra i 170 posti per tutta l’azienda (S. Elia, Gela, Mussomeli, ecc). Tra l’altro grazie al decreto Calabria hanno potuto partecipare anche gli specializzandi. Ben 42 sono i posti in bando per i pronto soccorso di tutta l’azienda con 34 istanze ricevute e che sono di buon auspicio considerato che in passato tali bandi sono andati anche totalmente deserti”.

La volontà è quella di riempire la dotazione organica o comunque assumere entro qualche mese quanti più medici possibile per potenziare il servizio. Con le nuove assunzioni al pronto soccorso del Sant’ Elia dovrebbero esserci 3 medici mattina e pomeriggio con la supervisione del primario dottor Salvatore Amico e 2 la notte.

In merito alla lamentela relativa all’assegnazione dei codici di priorità affidata agli infermieri e non ai medici il direttore Trobia evidenzia “che il triage è nazionalmente di competenza infermieristica e ovviamente il personale viene adeguatamente formato. Giovedì 6 marzo avranno inizio i lavori per il triage avanzato che si occuperà delle particolari patologie come ad esempio il dolore toracico. La nuova rete ospedaliera ha previsto che l’ospedale Sant’Elia rimanga un DEA di secondo livello, e l’azienda ha chiesto la creazione dell‘UTIN a Caltanissetta con la stabilizzazione della neuroradiologia interventistica”.

Vigileremo sui tempi e sul rispetto di queste buone intenzioni: il buon funzionamento del sistema sanitario è uno degli indicatori fondamentali dei livelli di sviluppo e di civiltà di un territorio. Per troppi anni non è stato così.

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